Val di Cembra si allarga la Rete di Riserve: entrano quattro nuovi comuni

Cembra Lisignago, Lona Lases, Albiano e Valfloriana si uniscono ad Altavalle, Capriana e Segonzano nella battaglia per la salvaguardia di ambiente e paesaggio

L'Avisio (foto: Paolo Piffer)

VAL DI CEMBRA. Il tema del rispetto dell’ambiente è sempre più di attualità. Da questo punto di vista, l’alta val di Cembra può essere presa ad esempio. Sono ormai dieci anni che alcuni Comuni hanno dato vita alla Rete di riserve, che ha appunto lo scopo principale di salvaguardare l’ambiente.

Ora la stessa Rete di riserve della Val di Cembra si allarga, con l’ingresso di quattro nuovi comuni: Cembra Lisignago, Lona Lases, Albiano e Valfloriana. Si aggiungono a quelli che sono appunto già presenti dal 2011: i Comuni di Altavalle, Segonzano e Capriana. Completano poi la squadra una serie di altri enti e istituzioni: le due comunità di valle (di Cembra e di Fiemme) per esempio. Ma anche il Bim e la Provincia.

La firma che porterà all’ingresso dei nuovi comuni sarà venerdì 24 gennaio, alle 18, al Museo casa podio di Albiano. È soprattutto il risultato di un lungo percorso di confronto e sensibilizzazione sui temi ambientali, avviato dagli amministratori della Val di Cembra più di dieci anni fa. Nell’ultimo anno, sono stati organizzati molti incontri indirizzati ad amministratori e cittadini, proprio per preparare questo importante passaggio.


LEGGI ANCHE – Rivelato il tema del Festival dell’Economia 2020: si parlerà di “Ambiente e crescita”


L’Alta Val di Cembra (foto: Paolo Piffer)

A cosa serve

L’accordo di programma che dà vita alla nuova “Rete di riserve” è corredato da un documento tecnico: è uno strumento di analisi del territorio che programma le azioni da attuare nel triennio di durata dell’accordo. Ma anche da un programma finanziario che stabilisce – per ogni impegno – le relative risorse. A disposizione ci sono 250 mila euro finanziati dalla Provincia, 240 mila dal Consorzio del comuni del Bim dell’Adige, 150 mila dalla Comunità della Val di Cembra e 30 mila da ogni Comune aderente alla Rete di riserve.

Le risorse saranno dunque destinate a numerose azioni di conservazione attiva della natura e di sviluppo sostenibile. Fra le altre, a titolo di esempio, ci sono: interventi ambientali, interventi di recupero e manutenzione di prati, castagneti e lariceti, azioni a favore dell’apicoltura e dell’agricoltura biologica, progetti per il mantenimento del paesaggio agricolo tradizionale e della biodiversità, proposte di turismo lento e sostenibile, formazione, educazione e sensibilizzazione ambientale


LEGGI ANCHE – «Non chiamatemi Greta». La ragazza altoatesina premiata da Mattarella per la sua battaglia per l’ambiente


 

Forse ti può interessare anche:

X