La seconda Compagnia di Schützen di Lavis contro Napoleone. Un’inedita pagina di Storia

Dalla richiesta di Luigi de Schuldhaus possiamo ricostruire una pagina di storia che ha segnato in maniera importante il nostro territorio

Innsbruck. Tra i vari documenti ritrovati al TirolerLandesarchiv di Innsbruck ce n’è uno particolarmente rilevante per la storia di Lavis.  Si tratta di un diario del Capitano Luigi de Schuldhaus, con allegati una decina di attestati. In queste pagine l’ufficiale di Lavis racconta della sua partecipazione, con le Compagnie Schützen Lavisane, alle battaglie contro i soldati di Napoleone. Si tratta di un fedele resoconto degli eventi bellici che turbarono il Tirolo alla fine del ‘700.

La seconda Compagnia di Schützen e i primi scontri con i francesi


Oltre al resoconto storico, questo documento datato 6 luglio 1798,  è molto interessante anche la motivazione che spinse Luigi de Schuldhaus a scrivere questo suo diario: la richiesta ufficiale di poter essere investito del titolo di “Capitano” con un Decreto Imperiale, avendo egli esercitato con questo grado il comando in una Compagnia di Schützen.

All’
Inclita Provincia del Tirolo.

Umilissima Esposizione e respettiva Supplica di Gaetano Luigi de Schuldhaus in Nevisburg Schitzenmaister del Capo Stand, e fu Capitanio della seconda Compagnia de Bersaglieri di Königsberg
con allegati Lett. A inclu. H.

Inclita Provincia Del Tirolo
Io umilissimo sottosegnato tenevo la Carica -come anche oggi- di Schitzenmaister del Capo Stand di Königsberg qui di Lavis, quando all’avvicinamento del Nemico Francese conobbe la prelodata Provincia la necessità di animare e ordinare li Bersaglieri alla difesa del Tirolo.
L’Amore della Patria mi spinse con fervido Zelo girare circa li primi di Maggio 1796 questa Comunità, a proprie spese con strumenti Musici, e guereschi per animare la gioventù ad arruolarsi coraggiosamente alla Compagnia Cacciatori Tirolesi per trasferirsi dove poscia verranno comandati, del che ne farà fede le attestazioni sindacale di Lavis lett. A.
Ancor nello stesso Mese di Maggio poi mi sono partito colla numerosa Compagnia detta – di Lavis – in qualità di Sergente verso Riva, ove era comandata d’accantonarsi, ed ove per certo equivoco noto, detta Compagnia si era disorganizzata, e dispersa senza che io però mi fossi giammai discosto dagli Ordini; anzi mi sono congiunto alla Compagnia di Bolzano, e di Salorno come da Lett. B. e portato in Monte Baldo.
Dopo alcuni giorni mi sono portato a Lavis così ordinato pure dal Maggiore de Stebele per riunire possibilmente li dispersi Bersaglieri, e per passare alla nomina e promozione de mancanti Uffiziali, ciocchè anche seguì li 4 Giugno 1796 e fui nominato Primo Tenente di detta Compagnia di Lavis, il che rilevasi da lett. E e dal grazioso Decreto Provinciale Lett. F.
Per due mesi circa ho servito in qualità di Primo Tenente, e in questo frattempo non so d’aver mancato al mio dovere, essendomi ben anco azzardato li 25 Luglio di portarmi travestito a Salò per scoprire la Posizione e Forze nemiche. Ciò lo dimostra la lett. G.
Nella fatale ritirata poi del mese di Agosto ebbi la disgrazia che in val Sabbia restasse tutto il mio Bagaglio dal nemico predato, ed essendomi restituito alla Patria per fornirmi di nuovo Equipaggio, fu inaspettatamente invaso il Paese dai Francesi, e mi dovetti trattenere in Lavis a guardare la mia Casa rimasta senza persona alcuna, perché il restante della mia Famiglia sopraffatta dal timore pensò meglio d’emigrare.

Infatti il 5 settembre i francesi arrivarono a Lavis e proprio in casa di Luigi de Schuldhaus si insediò il comando con il Generale Vaubois. L’occupazione durò fino al 2 febbraio 1797. In questo lasso di tempo i francesi spogliarono la casa del nobile lavisano di tutti gli oggetti di valore, compresi i mobili e i quadri. Tra le poche cose che non furono trafugate c’è un quadro raffigurante l’Imperatore Francesco II, forse perché ritenuto dai francesi di scarso valore.

Il quadro dell’Imperatore Francesco II lasciato nella casa dai francesi

Lo scontro sul Monte Baldo e sul Monte Corona


Nel suo diario Luigi de Schuldhaus continua poi a raccontare gli aventi che succedettero a questa prima invasione:

Dopo essere stato poi scacciato la prima volta il nemico dal Tirolo, e che fu di nuovo minacciato d’una nuova Invasione, ad impulso delle replicate Superiori Circolari di procurare l’arruolamento di nuove Compagnie de Cacciatori, mi adoperai sempre più con instancabile zelo a quest’Effetto come da Lett. A,B,C e dopo essermi con molta spesa e manegi riuscito di radunare una nuova Compagnia sino a 119 Individui, mi sono portato il giorno 19 gennaio in qualità di Capitano della intitolata
== Seconda Compagnia di Königsbergs== alla volta di Monte Baldo dove fui comandato dal Sig. Colonnello Barone de Baltheser, ed ai 27 detto fu attaccata dal nemico la mia Compagnia, nel quall’incontro ho perduto 2 uomini rimasti morti con 5 feriti.

In un’altra relazione, sempre allegata al diario, il Comandante descrive meglio questa battaglia, svoltasi fra S. Valentino, S. Giacomo e Pozza di Scala, specificando che i francesi oltre ai 2 morti e 5 feriti, fecero anche 9 prigionieri lavisani. Andando avanti con la lettura del diario scopriamo che cosa successe nelle settimane successive:

Al ritirarsi di tutta l’Armata Austriaca fui comandato a Monte Corona sotto il comando del Sig. Maggiore de Riccabona e vi si trattenne questa mia Compagnia facendo sempre i primi Picchetti fino a quel memorabile, e più fatale giorno dei 20 marzo 1797. Giorno in cui seguì la notoria Ritirata generale, nella quale io rimasto con soli 12 uomini della mia Compagnia essendo gli altri oltre alcuni morti, e feriti, caduti prigionieri.
Mi portai unitamente alla Divisione de Bersaglieri sotto il Sig. Comandante Sighele, e della Truppa regolata comandata dal Sig. Colonello Scherz verso la Pusteria. In questo sinistro incontro avevo la premura di salvare la Cassa (della Compagnia) che tenevo di Fiorini 1000 circa la quale fu mia prima cura d’assicurare, col restituirla al Sig. Comissario de Fedrigotti.

Raffigurazione della battaglia del monte Corona, 2 marzo 1797, anche in questa battaglia partecipò la seconda Compagnia Schützen di Lavis

L’arrivo a Salisburgo e la richiesta inusuale


Il racconto prosegue con varie vicissitudini fino all’arrivo a Salisburgo il 26 marzo, da dove poi tutti rientrarono alle loro case verso la metà del mese di aprile. Ma, come detto sopra, la cosa che sorprende è che tutto questo ampio carteggio sia stata prodotto da Luigi de Schuldhaus con il solo scopo di ottenere il riconoscimento del titolo di Capitano:

Dalla premessa mia veritiera esposizione, rileverà l’Inclita Provincia il mio Zelo, Fervore fedeltà e Costanza per la Patria e per il Sovrano anche nelle più ardue intraprese, come furono a quest’epoca; pur avendo abbandonati i propri miei interessi e Famiglia, esposto del proprio danaro in arrolamenti; perduto replicatamente tutto il mio Bagaglio, sofferto una gravissima malattia giudicata di Morte in Cavalese, anzi potrei viepiù giustificare il mio operato, se colla perdita del Bagaglio non fossi restato privo anche de tanti altri recapiti e dati, che lo giustificano 1 Ne per questo io ho giammai fatto mossa presso la prelodata Provincia per ottenere qualche risarcimento, come con tant’altri si dimostrò sempre grata. Ne di presente intendo presentarmi per essere io pure indennizzato delle sofferte perdite, ma solo supplico di presentarmi sotto l’Occhio del Clementissimo Sovrano nella Lista degli altri Fedeli e meritevoli Sudditi, e di accompagnare con favorevole relazione la qui compiegata Supplica all’Eccelso Governo per ottener almeno la graziosissima Patente del mio Rango di Capitano, cosicchè voglia anche usare le insegne ed uniformi relative a tal Rango. E venendo come mi giova sperare graziato, si conserverà viepiù in me quel fervore per la Patria e per il Sovrano, col quale mi glorio d’avermi dimostrato.
Lavis li 6 Luglio 1798

Gaetano Luigi de Schuldhaus
de Nevisburg Patrizio Tirolese
Schitzenmaister del capo Stand
e fu Capitano della seconda Com-
pagnia di Königsberg.

Pur documentando il fatto che abbia disposto di risorse personali per arruolare nuovi giovani nella Compagnia Lavisana, pur documentando il saccheggio della propria abitazione, la perdita degli effetti personali e numerose spese, il Capitano de Schuldhaus non non chiese per se risarcimenti in danaro ma solamente un titolo: quello di essere insignito della Patente Imperiale di Capitano.


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Note

  1. Il bagaglio consisteva nel ricambio del vestiario, gli ufficiali avevano un divisa azzurra con bottoni dorati di un certo valore, ed effetti personali

Collezionista e appassionato di storia locale, è stato decorato con la croce nera del Tirolo È autore di alcuni libri sulle vicende belliche della prima guerra mondiale.

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