Una serata per scoprire cosa nascondono gli antichi stemmi nobiliari del trentino
Mezzolombardo. Il professor Walter Landi è il prossimo ospite/relatore della rassegna “Nuove ricerche storiche”, promossa dall’associazione Castelli del Trentino. “Di querce, aquile e basilischi” è il tema di cui parlerà giovedì 30 novembre alle 20.30 in Sala Spaur (piazza delle Erbe) a Mezzolombardo. Una serata utile per andare ad illustrare quelle che sono le figure naturali nell’araldica trentino-tirolese in epoca medievale e moderna.
Il relatore
Nato a Bolzano quarantasette anni fa, il professor Landi è da sempre interessato all’araldica. Dopo gli studi classici si laurea in lettere moderne a Trento, con una tesi in storia Medievale. Nel 2006 consegue il dottorato di ricerca in studi storici e nel 2021 l’abilitazione scientifica nazionale a professore associato di storia medievale. Molti gli incarichi che hanno costituito la sua carriera fino ad oggi. Attualmente è docente di diplomatica, sfragistica e araldica alla scuola di archivistica, paleografia e diplomatica dell’Archivio di stato di Bolzano.
Gli stemmi nobiliari trentini
Nel corso della serata di giovedì, l’attenzione cadrà per l’appunto verso gli stemmi dell’area trentina, come egli stesso ha dichiarato. Certo, sarà inevitabile non accennare al fenomeno araldico tirolese, dato che molti stemmi trentini ne traggono la propria radice per regole compositive e canoni espressivi. «I simboli di famiglie e vicende antiche spesso risultano a noi inconsapevolmente noti, perché divenuti stemma di enti a noi sconosciuti. Ciò che possono raccontare questi simboli affascina e a volte nasconde parte della storia della nostra comunità. In Piana Rotaliana vi sono stemmi “parlanti” come quello del Comune di Mezzocorona e altri meno leggibili, come forse quello di Mezzolombardo.
Il professor Landi saprà guidarci in questo suggestivo viaggio figurativo» le parole di Andrea Sommavilla, presidente dell’associazione Castelli del Trentino, nel ricordare che pure questa serata è valida ai fini dell’aggiornamento Iprase.
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