“Ascoltami, ti racconto”. Arturo, libraio di strada

Un negozio senza pareti e un libro senza barriere

Trento. Ci sono tanti modi per fare il proprio lavoro. Ci si può limitare al minimo indispensabile, o ci si può ingegnare per metterci fantasia e passione e trarne così maggiore soddisfazione. Esiste però anche una ulteriore possibilità: c’è qualcuno che non ‘fa’ il suo lavoro, ma ‘è’ il suo lavoro.
È il caso di Arturo Osti, ‘librario di strada’, protagonista del libro ‘Ascoltami, ti racconto’ (ed. Scripta), scritto da Franca Desilvestro, che venerdì 13 maggio 2022 è stato presentato alla Libreria Ancora di Trento (altre presentazioni verranno fatte a breve: per i dettagli tenete d’occhio i social).

‘Ascoltami, ti racconto’ è in realtà una sorta di secondo volume, poiché nel 2020 era già uscito ‘Arturo libraio di strada. Cinquanta racconti’ (ed. Reverdito), primo frutto dell’incontro tra Arturo e Franca. Da un lato, il sogno di Arturo di raccontare le vicende di cui è in qualche modo depositario. Dall’altro, la ricerca da parte di Franca di storie vere da raccontare.
Le 4.000 copie vendute del primo volume hanno spinto i due verso una nuova impresa, una nuova sfida, un nuovo obiettivo. Pienamente raggiunto.

L’isola di Arturo


Chi ha avuto la fortuna di imbattersi in una chiacchierata con Arturo, o ha già letto uno o entrambi (difficile per me parlarne disgiuntamente) i libri, forse già sa che ‘L’isola di Arturo’, il suo negozio senza pareti, è il risultato di una scelta coraggiosa, fatta da un uomo che a un certo punto del suo cammino ha deciso di abbandonare un lavoro ‘tradizionale’ per intraprendere quello del libraio di strada. Sette anni fa infatti Arturo, da trent’anni agente di commercio per una multinazionale, ha sentito che le scarpe in cui stava camminando non erano più le sue. Agli appuntamenti, ai target e agli obiettivi ha preferito il suo bisogno di stare sulla strada, con le persone, per mettersi alla prova e mettere nel suo lavoro qualcosa che potesse appartenere solo a lui.

Arturo è legato in particolare a tre libri: il ‘Manuale delle Giovani Marmotte’ (ricevuto in regalo da bambino), ‘Io speriamo che me la cavo’ di Marcello D’Orta (e lui decisamente se la sta cavando) e naturalmente ‘L’isola di Arturo’ di Elsa Morante. Ma – almeno all’inizio – i libri non erano per lui una grande passione: erano però l’unico modo che aveva trovato per andare a lavorare, appunto, in mezzo alle persone.

La scelta di Arturo


Già la storia di Arturo è quindi una storia che merita di essere ascoltata: non succede tutti i giorni che un uomo stravolga la sua vita e le sue sicurezze per dedicarsi a una attività faticosa e impegnativa. In strada può fare molto caldo ma anche molto freddo, gli scatoloni con i libri sono pesanti, la burocrazia ci mette del suo, la pandemia figuriamoci. Eppure, oggi la sua domanda è: “Perché non l’ho fatto prima?”.

Dai due volumi che parlano di Arturo e della sua isola, oltre alla sua storia personale ne saltano fuori anche molte altre. Sono storie particolari e interessanti, sia perché ci si rende conto che l’umanità con cui lui ha a che fare tutti i giorni (e di cui tutti noi facciamo parte) è infinitamente varia e ricca, sia perché Arturo ha un modo tutto suo di avvicinarsi alle persone, relazionarsi con loro e intuirne i pensieri, sempre con una grande dose di empatia.

Quando io gli ho parlato per la prima volta, dopo averlo sentito fischiettare sotto alla finestra del mio ufficio in via Verdi per molto tempo, ero alla ricerca di libri per dedicarmi al caviardage. La prima cosa che mi aveva colpito erano state le sue domande, appunto, sul Metodo Caviardage. Domande vere, frutto non di pura curiosità ma di interesse vivo, un interesse che – trapela dalle pagine – Arturo manifesta nei confronti di tutta l’umanità che transita intorno ai suoi libri (e ai suoi dischi) e che ha un grande bisogno di essere ascoltata.

Gli avevo raccontato che cosa è il Metodo Caviardage, gli avevo spiegato che mi piacciono i libri stampati con un certo tipo di carta, di carattere e di interlinea, e lui mi aveva aiutata a sceglierne alcuni. Avevamo anche stipulato una convenzione (ancora attiva!): per chi si fosse presentato al suo negozio senza pareti e avesse pronunciato la parola d’ordine ‘caviardage’, ci sarebbe stato un trattamento economico di favore per i libri destinati appunto a questo tipo di scrittura creativa.


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Ascoltami, ti racconto


Quando poi è uscito il primo libro, ‘Arturo libraio di strada. Cinquanta racconti’, mi sono accorta, senza saperlo prima, che il nostro incontro era diventato proprio uno dei cinquanta racconti! È stata per me un’emozione mai vissuta prima, oltre che un grande onore.

Arturo ha veramente tante cose da raccontare ma è una persona che prima di tutto ascolta e proprio grazie all’ascolto si arricchisce, cercando la storia, le emozioni e le fatiche negli occhi di chi gli passa vicino. ‘Ascoltami, ti racconto’ ripercorre in particolare tutto il 2021, intrecciando le vicende e gli avvenimenti per così dire pubblici (siano essi di attualità, sportivi o altro) con la vita familiare e lavorativa di Arturo e con il vissuto di chi frequenta il suo negozio senza pareti. In tutto questo Franca Desilvestro si definisce una ‘scrittrice fantasma’ che ha cercato nelle storie di Arturo qualcosa che potesse parlare a lei innanzitutto, e a ciascuno di noi. Questo ‘fantasma’ – mi permetto di aggiungere – ha saputo dipingere ogni quadro della vita di Arturo con maestria e sapienza, cogliendo l’essenza più importante di ogni avvenimento e pensiero.

Una notazione: ‘Ascoltami, ti racconto’ esiste anche in versione audiolibro, disponibile presso la Biblioteca dell’Unione Italiana Ciechi – sezione di Trento. E la versione cartacea è una edizione speciale ad alta leggibilità, per i bambini dislessici (o comunque con difficoltà di lettura) che sono diventati adulti e non hanno più trovato libri che li potessero agevolare. Un negozio senza pareti, quindi, e un libro senza barriere.

Io ci sono quando mi vedi


Vi consiglio di leggerli, i suoi libri, comprandoli direttamente da lui. Non vi farà mancare una dedica personalizzata e qualche piacevole chiacchiera. Perché entrambi questi libri sono da leggere ma lui ‘è’ davvero il suo lavoro, e conoscerlo è un’esperienza da provare.

Dove trovarlo? In Via Verdi, o in Piazza Fiera, o in Piazza d’Arogno, o – in particolare durante l’estate – nei luoghi turistici del Trentino.
“Io ci sono quando mi vedi”, mi ha detto una volta. E quando lo incontri, “Non cercare quello che cerchi ma cerca quello che non cerchi”.

Nata a Genova, genoana. Laureata in giurisprudenza, impiegata. Moglie e mamma, appassionata di libri e di Kamishibai. Da gennaio 2020 è insegnante certificata in Metodologia Caviardage®. Gestisce la pagina Facebook "Il kamishibai di Valentina". È socia della AKI - Associazione Kamishibai Italia e dell'Associazione Il segno e la parola (Matera).

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