Il caviardage è una forma di scrittura poetica ideata da Tina Festa. Vi spieghiamo come lo abbiamo scoperto e quali sono le tecniche base, con qualche esempio da cui prendere ispirazione
LAVIS. «Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde» Queste parole, tratte dal libro ‘Castelli di rabbia’ di Alessandro Baricco, sono il vestito perfetto per il mio approccio al caviardage. Proprio come mi era capitato per il Kamishibai, mi sono imbattuta nel caviardage passando davanti alla libreria La Pulce d’Acqua di Lavis: è il 2016 e in vetrina vedo esposte alcune pagine di libro, dalle quali emerge qualche parola, collegata ad altre da un filo rosso, fino a formare un breve componimento.
Elena Grazioli, la titolare della libreria, mi spiega di che cosa si tratta e mi dice che ha appena organizzato due corsi base di Metodo Caviardage®, che però a me erano sfuggiti. Nella mia mente (e nel mio cuore) si accende comunque una scintilla che quasi non si vede ma, scoprirò poi, non si spegnerà più.
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I primi laboratori di Caviardage
Non sento più parlare di caviardage fino alla fine del 2017, quando vengo a sapere che Sonia Spallino sta organizzando tre laboratori esperienziali di caviardage, e a quel punto iscrivermi è quasi una necessità.
Approfondisco così la mia conoscenza con il Metodo Caviardage® di Tina Festa: “un metodo di scrittura poetica ideato da Tina Festa, che aiuta a tirar fuori la poesia nascosta dentro di te attraverso un processo creativo che parte da una pagina già scritta”.
Le parole mi chiamano
Da quel momento la scintilla diventa fuoco, la domanda risposta e il caviardage parte essenziale della mia vita: mi rendo conto che davvero dentro di me, dentro ognuno di noi, c’è poesia, intesa non (sol)tanto come genere letterario, “ma come poiesis, atto creativo e generativo, prerogativa del genere umano che chiunque può compiere”. Chiunque! Il Metodo Caviardage® è per tutti, “nessuno escluso, mai”.
Il Metodo Caviardage® mi permette di portare alla luce emozioni profonde, dipanarle e, perché no, anche sdrammatizzarle, se è il caso. Tutto questo avviene con l’illuminazione della parola, che è l’unità minima del Metodo Caviardage®, seguendo un processo ben definito che, attivando l’ascolto di ciò che si sente nell’attimo presente, permette di giungere con consapevolezza a un preciso risultato.
La tecnica base per il Caviardage
Si strappa una pagina da un libro destinato al macero (le biblioteche e le case editrici ne buttano via davvero tanti… basta chiedere), si scelgono nel testo “le parole che ci chiamano”, le si leggono e rileggono fino a dare loro un senso compiuto e grammaticalmente corretto, le si uniscono con un tratto sottile e intorno alla pagina si trascrive la poesia, il pensiero, il componimento che da quella pagina abbiamo tirato fuori. Le altre parole della pagina, quelle che non servono, non devono necessariamente essere cancellate: il Metodo Caviardage® non è (solo) cancellazione, ma è soprattutto illuminazione e creazione.
Questa è la ‘tecnica base’ del Metodo Caviardage®. L’ideatrice del Metodo, Tina Festa, ha poi sperimentato in prima persona, creato e diffuso molte altre tecniche, per le quali vi rimando al sito, alla pagina facebook e soprattutto al libro di Tina Festa ‘Trovare la poesia nascosta. Educare alla bellezza con il Metodo Caviardage®’, Edizioni La Meridiana.
Matera
La mia esperienza con il Metodo Caviardage® è così coinvolgente che, oltre a contagiare mia figlia Sara, classe 2010 (ebbene sì, anche i bambini possono fare caviardage, e con che risultati!), decido di proseguire la mia formazione, prima con un corso base condotto di nuovo da Sonia Spallino e poi, finalmente, partecipando all’XI corso di certificazione in Metodo Caviardage®, a Matera, dal 3 al 5 gennaio 2020 (un bell’inizio d’anno!).
Insieme ad altri amici, in particolare Elena Grazioli, alla quale devo la scintilla del 2016, sono diventata ufficialmente e con orgoglio ‘insegnante in Metodologia Caviardage®’.
E adesso?
Quelli di Matera sono stati tre giorni intensi di poesia e bellezza, immagini e gusto, risate e musica, formazione e condivisione, ma soprattutto sono stati tre giorni di PAROLE. Parole dette, scritte, lette, sognate. Spettacolare, non serve dirlo, la cornice del corso.
Adesso viene la parte ancora più bella, perché – oltre a proseguire la mia pratica quotidiana con il Metodo Caviardage® – posso condividerlo con chi vorrà fare poesia, con chi vorrà dare voce al proprio sentire, per scoprire quanto sia bello e appagante “illuminare le parole che ti chiamano” (Tina Festa).
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