Come mangiavamo: cibo e agricoltura medievale in un incontro virtuale

L’incontro per il ciclo organizzato dall’Associazione dei castelli del Trentino, con Massimo Montanari e Giuseppe Albertoni, sarà trasmesso su Zoom

Massimo Montanari nella foto di Luigi Montanari

Torniamo a tavola! è il ciclo libero e gratuito di conferenze a cura dell’Associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo che, con la cordiale collaborazione dell’Associazione Rosmini di Trento, si tiene in modalità webinar dal 13 ottobre al 24 novembre tutti i mercoledì dalle 17 alle 18.30. Per tutti gli incontri il link è https://us02web.zoom.us/j/86939877870. Il medesimo è accessibile anche attraverso il sito della Associazione: www.associazionecastellideltrentino.com.

Il sabato precedente, ciascun intervento viene anticipato e introdotto da una intervista al relatore a cura di Daniela Larentis pubblicata su L’Adigetto, uno dei quotidiani online del Trentino Alto Adige. Da pochi giorni dopo lo svolgimento, nella sezione attività del medesimo sito è possibile accedere alla registrazione di ciascun intervento. La partecipazione è valida ai fini dell’ aggiornamento Iprase.

Agricoltura medievale


L’incontro di mercoledì prossimo sarà a due voci. Massimo Montanari, professore di Storia dell’ alimentazione e fondatore del Master “Storia e cultura dell’ alimentazione” presso l’Università di Bologna ed uno dei maggiori esperti a livello internazionale di storia dell’alimentazione medievale, sarà affiancato da Giuseppe Albertoni, suo ex allievo, a sua volta professore ordinario di Storia medievale nonché coordinatore del Dottorato di ricerca “Culture d’Europa” presso l’Università di Trento.

Con taglio squisitamente medievistico tratteranno di Storia agraria, dell’alimentazione e della gastronomia nelle Alpi e in Trentino. Il professor Montanari proporrà delle considerazioni a livello generale sull’agricoltura e l’alimentazione medievale, che poi il professor Albertoni integrerà facendo riferimento alle fonti di ambito trentino. In tal modo, a partire da alcune immagini particolarmente significative tratte dal ciclo dei mesi di Torre Aquila, i due affronteranno aspetti legati al ruolo dei cereali e al ciclo del grano; alla funzione degli orti, dell’allevamento e dell’incolto; a quella della caccia e della pesca, per concludere col ciclo del vino e con alcune considerazioni sul valore simbolico del cibo.

Il ruolo dei cuochi


La cucina, è chiaro, esprime la cultura di chi la pratica, ed assume una importanza centrale nella cultura di un territorio, ma, a dire dei due esperti, purtroppo le fonti medievali a disposizione permettono di dire poco su chi praticava la cucina nel Trentino medievale. Peraltro, i due proporranno alcune considerazioni sul ruolo sociale e non solo culinario dei cuochi.

Cercheranno di chiarire quali furono i principali modelli alimentari e agrari del Medioevo e come possano essere approfonditi per l’attuale Trentino: un compito spesso difficile a causa della reticenza e della tipologia delle fonti a noi giunte. Ancora, spiegheranno quali furono i prodotti maggiormente coltivati in età medievale, a partire dai cereali, un tempo assai diffusi in varietà oggi spesso dimenticate, come il miglio o il panico.

Un modello alimentare


È possibile tentare di chiarire, per il medioevo, un modello alimentare alpino. Era molto diverso da quello odierno, basato su farinate di cereali, pane, legumi, rape e carne o prodotti caseari collegati in primo luogo all’allevamento di ovini e suini (molto ridotta era la presenza dei bovini, oggi invece considerati quasi parte del paesaggio alpino e non solo trentino) con integrazioni grazie alla caccia e alla pesca.

La grande diffusione dei mulini ad acqua e dei diritti signorili a essi collegati è una importante testimonianza, ancorché indiretta, sulla centralità dei cereali. Un’altra coltura ampiamente diffusa era quella della vite, che raggiungeva valli oggi raramente dedite alla viticoltura. Centrale era il vino bianco, più volte attestato esplicitamente nelle fonti. Assai ampia la diffusione degli orti.


Il successivo mercoledì 10 novembre sarà presente Michele Girelli, sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier del Trentino e fondatore di Enovely: Il Teroldego e gli altri vitigni e vini della Piana Rotaliana.

Il 17 novembre sarà poi la volta di Giorgio Martini, storico dell’ alimentazione, farmacista, biologo nutrizionista, Capitano di Fregata MMI: La dieta del soldato italiano e di quello austro-ungarico nel secolo scorso.

Per oltre trent’anni Pietro Marsilli ha insegnato Storia dell'arte al Liceo Artistico. Suo principale settore di studio è la storia del­l'arte in Trentino che continua ad insegnare all'Utetd e sulla quale ha realizzato svariati contributi. Giornalista pubblicista e critico, è membro della Società Trentina di Studi Storici, della Accademia Rovere­tana degli Agiati e della Associazione Castelli del Trentino.

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