La storia della barca di San Pietro

Andiamo alla riscoperta di una particolare tradizione popolare che è molto diffusa nelle nostre zone

Lavis. In questi giorni è facile imbattersi, in internet, in foto di bottiglie o brocche d’acqua con all’interno una struttura gelatinosa che ricorda un veliero. Gli anziani di paese vi direbbero che si tratta della barca di San Pietro. Ma che cosa è?

Secondo una tradizione popolare molto diffusa nel nord Italia, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei Santi Pietro e Paolo) seguendo un rituale ben preciso avverrebbe un piccolo miracolo dal quale trarre i più improbabili auspici.

La sera bisogna mettere in una brocca (o bottiglia di vetro) un po’ di acqua e uno o due albumi d’uovo. La brocca va poi posta all’aperto in un prato o su un davanzale. Il mattino seguente all’interno della brocca dovrebbe comparire un veliero, la barca di San Pietro appunto.

Fra tradizione e superstizione


Artefice di questo miracolo sarebbe proprio San Pietro, il pescatore, che soffiando di notte sul contenitore farebbe assumere all’albume contenuto nell’acqua la giusta conformazione dando così il segno della sua vicinanza ai fedeli.

Sempre secondo la tradizione, dalla  forma delle vele sarebbe possibile prevedere come sarà il raccolto. In passato il fenomeno della barca di San Pietro era molto usato dagli emigranti che stavano per imbarcarsi verso terre lontane per chiedere la protezione del santo e trarre un auspicio sul loro viaggio.

Fenomeno fisico o magia?


Dietro a questo miracolo c’è un fenomeno fisico legato al clima particolare di questo periodo. Se volete scoprirlo potete farlo cliccando qui. Noi preferiamo non svelarvi niente e lasciare che l’attesa per la scoperta della barca di San Pietro ci faccia meravigliare e tornare per un attimo bambini.

Se poi volete provare anche voi a fare la vostra barca, ricordatevi che il momento magico è la notte fra il 28 e il 29 giugno. Mandateci le foto dei vostri velieri, le pubblicheremo in una gallery sulla nostra pagina facebook.

Nato a Trento nel 1972, laureato in Economia Politica all'Università degli studi di Trento. Impiegato commerciale è appassionato di economia e di storia. Attualmente è vicepresidente dell'Associazione Culturale Lavisana.

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