Osterie e taverne ai tempi del Concilio: l’ospitalità a Trento in età moderna

Con il ricercatore Alessandro Paris, l’approfondimento organizzato dall’Associazione Castelli del Trentino, in sala Spaur a Mezzolombardo

Via Suffragio a Trento

MEZZOLOMBARDO. Riprendono dopo la pausa natalizia le serate del ciclo “A Tavola! Storia sociale del cibo e dell’alimentazione in Trentino”, con la quarta conversazione che si terrà giovedì 16 gennaio 2020 nella abituale prestigiosa Sala Spaur a Mezzolombardo.

Le osterie todesche

Il percorso lungo i secoli della storia dell’alimentazione del territorio trentino, arriva questa volta al periodo moderno e in particolare si sofferma sull’ospitalità del capoluogo. Città di transito e di confine, Trento in età moderna è caratterizzata da una mobilità rilevante. Nei suoi spazi urbani, nella zona attuale di via San Martino, Torre Verde e via Suffragio, denominazione conseguente alla presenza della omonima chiesa seicentesca, ospita anche una comunità tedesca, motore delle attività artigianali e monopolista dell’ospitalità alberghiera.

Nel secolo XVI era nominata contrada delle Osterie Todesche o contrada dei Todeschi; successivamente contrada Alemanna o contrada Todesca perché appunto abitata in maggioranza da tedeschi: osti, bettolai, stallieri, guidatori di carrozze e di convogli, artigiani. La popolazione raddoppia ospitando i lavori del Concilio tra 1545 e 1563, ed anche sulla base di politiche volte ad attrarre manodopera specializzata e nuovi investimenti a partire dai primi decenni del XVI secolo.

Trento in età moderna

Lo sguardo sulla città

Fra l’altro proprio nel Concilio di Trento, voluto dalla Chiesa cattolica per contrastare la Riforma luterana, verranno introdotti nel catechismo tridentino, quale simbolo dei benefici del sacramento eucaristico, il rapporto positivo con il cibo e con gli admirabiles fructus, che pare ispireranno a Caravaggio i famosi cesti di frutta dei suoi quadri.

Ecco perciò che le osterie costituiscono i luoghi privilegiati dell’ospitalità cittadina; rappresentano inevitabili snodi della comunicazione politica e della circolazione delle notizie, fungono da stazioni di posta, ospitano accordi matrimoniali, propongono cibi e bevande di ambito italiano e tedesco. Gli osti hanno compiti di tutela dell’ordine pubblico e sono tenuti al controllo della registrazione dei forestieri in transito o in cerca di una nuova urbanizzazione; sono quindi senza dubbio sensori attenti di quanto si svolge in città, punto d’arrivo quasi obbligato per viaggiatori che sono uomini di Stato e di Chiesa, mercanti, pellegrini, scrittori, ambasciatori, artisti e che hanno alimentato una notevole letteratura odeporica, meno invece una dell’accoglienza, che fa riferimento in buona parte al mangiare e bere (oltre che evidentemente all’alloggio).

Una regione di frontiera

L’attuale Trentino rappresentava una regione di frontiera politica, linguistica e culturale in quanto estesa fra la Contea del Tirolo ed i Principati di Bressanone e Trento, in un’epoca densa di avvenimenti bellici, religiosi e politici, come sono stati (in un elenco sommario e senza pretesa di rigore cronologico e di importanza), la riforma protestante di Lutero, la Guerra dei Trent’anni, le guerre di Luigi XIV, i matrimoni di interesse fra le grandi famiglie europee di regnanti, le discese di re e imperatori verso Roma per l’incoronazione, le prime timide esperienze di viaggi a fini di piacere e di conoscenza dell’Italia, culla di una civiltà di forte attrazione verso il mondo tedesco.

È certo che contatti e influenze vi siano stati anche nella cucina con reciproche contaminazioni che, come avviene in altri ambiti, alla fine non possono che aver arricchito le persone di scambievoli conoscenze, e certamente, mai, come qualcuno pensa, a senso unico da nord a sud. Di questo e di tanto altro, ci parlerà il gradito ospite e relatore Alessandro Paris, ricercatore presso la Fondazione Bruno Kessler, autore di una gran serie di studi e saggi scientifici, interventi a convegni e contributi in volumi miscellanei, nonché vincitore di numerosi premi in ambito storico, come il premio “G. Onestighel” nel 2006, del premio “C. Demattè” della Banca di Trento e Bolzano nel 2008, e premio miglior tesi specialistica per l’anno accademico 2006/07 dell’Università degli Studi di Trento nel 2009.

Questo incontro, così come gli altri organizzati dall’Associazione Castelli del Trentino, può essere fatto valere ai fini dell‘aggiornamento dei docenti della scuola trentina nei confronti dell‘IPRASE; è sufficiente iscriversi direttamente in sala prima dell’inizio della serata. (b.k.)

16gen20:30L'ospitalità a Trento in età moderna – Convegnodalle 20.30 – Sala Spaur – Mezzolombardo

Da oltre trent'anni l'Associazione Castelli del Trentino è attiva nell'ambito culturale provinciale soprattutto attraverso pubblicazioni, convegni e cicli di conferenze sotto il titolo di "Gli Incontri del Giovedì". Tutte le sue attività sono libere e gratuite.

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