I segni del progresso nella Lavis di inizio Novecento: la scuola, l’asilo e l’albergo

In una ventata di ottimismo, che poi sarà spazzata via dalle guerre mondiali, il paese costruì edifici degni di una città che attirarono l’attenzione dei giornali del tempo

LAVIS. «Il progresso delle nostre borgate per l’industria del forestiere» titolava Vita Trentina nel 1909, rivista culturale curata da Ernesta Bittanti, moglie di Cesare Battisti, per un articolo che esaltava il progresso urbanistico ed economico della borgata di Lavis, riferendosi in modo particolare all’apertura del nuovo albergo Nicolodi, (attuale mobilificio Endrizzi) che al tempo sorgeva davanti alla fermata della Trento-Malé.

Altri in passato avevano elogiato la vocazione produttiva e commerciale di Lavis e nel 1852 Agostino Perini, nel suo libro Statistiche del Trentino, scrisse che nella pianura di Lavis si «coltivano bensì i gelsi; la coltivazione principale è però quella delle viti, delle quali si ritrae un vino ch’è dei migliori del Trentino» e Cesare Battisti, nel primo ‘900, disse che la Piana Rotaliana era il giardino vitato più bello d’Europa.

Una ventata di positività

L’arrivo del XX secolo portò nei cuori di molti una ventata di positività. E fu negli anni precedenti allo scoppio della Grande Guerra, infatti, che il Trentino visse un periodo di sviluppo economico grazie alla realizzazione di nuove infrastrutture.

Nel caso di Lavis, le scuole Don Grazioli, l’asilo infantile, il panificio comunale in Piazza Loreto, l’Albergo Nicolodi-Mosaner, l’asilo di Pressano e la stessa Trento-Malé sorsero all’alba del ‘900 mutando inevitabilmente il paesaggio. Lo sviluppo edilizio fu salutato con favore dalla stampa socialista di Cesare Battisti, la quale provvide immediatamente a sensibilizzare, attraverso articoli ed adunanze pubbliche, la classe operaia affinché si scrivesse alle rispettive associazioni di categoria.

Una scuola degna di una città

La stampa socialista, e non solo, seguì con interesse lo sviluppo urbanistico del tempo. Riportiamo qui alcuni esempi estratti dalla rivista “Vita Trentina”.

L’edificio delle scuole elementari Don Grazioli, iniziato nel 1906 e terminato nel 1908, su disegno dell’ingegnere Tomaso Stolcis, rispecchiava la tipologia architettonica di altri istituti scolastici costruiti in quel periodo.

La rivista “Vita Trentina”, in data 11 aprile 1908, pubblicò una foto raffigurante il nuovo palazzo scolastico di Lavis. La didascalia della foto riporta il seguente testo: «La borgata di Lavis ha eretto un palazzo scolastico – di cui diamo qui la riproduzione – degno non solo di quella fiorente borgata, ch’essa è, ma anche di una città. E poiché le condizioni della scuola sono un indice sicuro dello sviluppo economico e delle condizioni intellettuali di un paese, questo edificio onora davvero altamente il paese di Lavis».

«E tanto più è ammirevole quella borgata, in quanto che delle 100.000 corone, che l’edificio costò, solo una piccolissima parte fu data come contributo dalla provincia: mentre la maggior spesa fu tutta assunta dal Comune. E’ il secondo edificio scolastico che noi offriamo, anche come esempio, all’ammirazione e all’elogio dei nostri lettori. Primo fu quello di Ala. Un terzo, lo daremo prossimamente. E ci auguriamo di poter dare molti e molt’altri ancora, che le necessità delle nostre popolazioni reclamano».

L’albergo alla stazione

Sempre nel 1908 La rivista “Vita Trentina”, pubblicò un articolo intitolato «Borgate progressiste», con la foto dell’asilo infantile di Lavis. L’immagine era accompagnata dal seguente testo: «Qualche mese fa ci fu dato offrire ai lettori la fotografia del palazzo scolastico di Lavis, opera veramente bella e moderna e che onora quella borgata. Oggi offriamo l’incisione raffigurante l’edificio dell’Asilo infantile, anche esso recente e costrutto per iniziativa di persone che amano il progresso, e la sacra custodia del nostro patrimonio nazionale e linguistico».

Nel 1909 fu la volta dell’albergo alla tramvia. A scrivere è sempre Vita Trentina. «Dacché è stata inaugurata la tramvia Trento Malé, la borgata di Lavis ha visto decuplato il suo movimento di forestieri. Sono cittadini di Trento che vanno a fare in piacevoli brigate la gita di alcune ore, sono commercianti e negozianti che trovano utile recarsi pei loro affari sul luogo; sono i valliggiani dei paesi limitrofi che scendono a Lavis per prendere il treno che li porti a Trento».

«Come natural conseguenza si doveva aver un aumento di alberghi. E all’uopo ci pensarono i due bravi e intraprendenti fratelli signori Nicolodi che inaugurarono da poco un elegante albergo in tutta vicinanza alla stazione. Quest’albergo è composto di una vasta sala, molto ben disposta. Al I e II piano trovansi diverse stanze da letto elegantemente ammobigliate .

«Al I piano trovansi pure un vasto giardino che in primavera ed in estate sarà la delizia del pubblico. Da questo albergo partono le messaggerie postali Lavis-Cembra-Cavalese. Registrando questi progressi della vicina borgata noi li additiamo a quanti hanno a cuore lo sviluppo dell’industria dei forestieri, i quali non vogliono belle montagne e bei paesaggi e buone acque minerali, ma anche – e in prima linea, buoni alberghi».

Andrea Casna, iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, albo pubblicisti, è laureato in storia e collabora con l'Associazione Forte Colle delle Benne. È stato vicepresidente dell'Associazione Culturale Lavisana e collabora come operatore didattico con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.

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