“Una serata con l’artista”: la storia di Thomas Belz e dei suoi mosaici

Siamo stati nella sua casa-laboratorio a Ville di Giovo: ecco cosa abbiamo scoperto

Thomas Belz

GIOVO. Non capita spesso di essere invitati da un artista nel suo laboratorio, venerdì 22 febbraio un piccolo gruppo ha accolto con curiosità questa occasione: c’eravamo anche noi. Thomas Belz, classe 1970, vive con la famiglia a Ville di Giovo. Al piano terra della sua casa ha costruito il suo laboratorio di “artista-artigiano”.

In un clima informale, con un bicchiere di vino e della musica, abbiamo potuto guardarci attorno, in un posto dove ogni angolo parla dei suoi vent’anni di attività. Abbiamo parlato di come nasce un’opera, della sua passione per le tartarughe, della collezione di vinili, dei suoi mosaici nati dall’ispirazione e quelli fatti su commissione.

Tessere e stoviglie

Thomas è decoratore, pittore, scultore, grafico e mosaicista. Le sue opere spaziano dalle sculture rivestite a mosaico alle grandi opere murali, come il mosaico a Verla di Giovo (2010), la pittura murale a San Michele (2014), il mosaico della sede dell’associazione Artigiani a Trento (2016) e quello alla sede della comunità di Valle Rotaliana-Königsberg a Mezzocorona (2017).

La sua ricerca lo ha portato a realizzare opere che ampliano il concetto di mosaico, fino ad arrivare all’utilizzo, nei suo quadri, di tessere e stoviglie. L’immagine si può cogliere tra colori e forme, disposte su più piani fino a sembrare un altorilievo. Ed è una passione così conosciuta in paese che a volte – ci ha confidato Thomas – trova dei sacchetti all’esterno della porta di casa, con cocci di stoviglie.

Il mosaico è un’opera che richiede tempi relativamente lunghi. Così, quando Thomas ha voglia di creare qualcosa in tempi più rapidi, si dedica ai dipinti. E poi ci sono le esperienze fatte con il laboratori di stampa, mosaico e altre tecniche con le scuole e nelle biblioteche con bambini, giovani ed adulti. Alla scuola materna di Lavis ha realizzato con i bambini alcuni murales con la tecnica dello “pseudo-graffito”. E il risultato è stato sorprendente.

Nella scuola materna di Lavis, in via dei Colli

Lavisana nostalgica veneziana, architetto di formazione, mamma e moglie per passione. Creativa a tempo pieno, impiegata part-time

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