Il grande ciclismo a Lavis: quando Coppi, Bartali e Charlie Gaul assalivano il Pristol

Il “Circuito degli assi” era organizzato dall’Unione sportiva e portava in paese i grandi campioni della bicicletta

LAVIS. Un toponimo importante per i lavisani Doc e per gli sportivi di un tempo era senz’altro quello del “Pristol” , ulteriormente riscoperto a dovere nella sua magia storica grazie all’Unione Sportiva lavisana e alla sua passione anche per il ciclismo, quello vero e affascinante di un tempo ormai lontano.

E un ricordo particolare è senz’altro quello del ciclismo di alta classe, arrivato a Lavis quasi per gioco e proprio grazie alla Sportiva, ai suoi mecenati e dirigenti di quei tempi, insieme all’impegno dell’allora “Austro Ital” dei fratelli Benvenuto come sponsor per ben sei edizioni del famoso e indimenticato “Circuito degli Assi” sul Pristol!

Assalto al Pristol


1.La prima edizione però, si svolse il 30 ottobre del 1955 sul percorso Lavis – San Lazzaro – bivio Meano – Lavis chiamato appunto della “Lazzara”. Solo  l’anno successivo – era il 7 ottobre del 1956 – il percorso passò all’interno di Lavis compresa la salita, per il gran premio della Montagna, proprio dello storico 3° Vicolo del Pristol e su fino all’innesto con la strada per la Valle di Cembra.

Praticamente il Pristol veniva preso d’assalto all’ingresso della salita di via Roma, quella a lato dello storico Bazar della Carmela Merlo, praticamente di fronte al negozio di frutta e verdura del Carletto Fontana e a quello del “Patton del lat”. Si saliva verso la zona del rifugio antiaereo costruito nell’ultima guerra mondiale, passando poi davanti alla famosa e storica “Porta Rossa del Pristol” e all’innesto con via Fontanelle (ex strada Fonda).

Poi ancora in su verso la Casa Magotti con le famose scalette, quindi si girava verso l’innesto del curvone con la strada provinciale per la Val di Cembra e da questa si ritornava in piazza Grazioli ripetendo, fino allo spasimo, l’impegnativo circuito interno per tante, tante volte…

I grandi del ciclismo


2.Dal primo anno in poi presero il via a Lavis anche i grandi del ciclismo nazionale ed internazionale, da Fiorenzo Magni in una delle sue ultime corse da grande atleta, al generoso Aldo Moser allora agli esordi della sua prestigiosa carriera, poi ancora Maule, Fornara, Nencini, Monti, Minardi, Baffi e tanti altri ancora.

Ma fu la partecipazione del grande Fausto Coppi a rendere ancora più memorabile la seconda edizione del Circuito degli Assi del 1956. In tanti ricordano ancora le serate precedenti alla gara, con Coppi ospite della famiglia de Del Rio-Pazzi di piazza Manci, quelle dei ricevimenti all’ex Palazzo Sardagna-Bortolotti nella stessa piazza e le occasioni di prova percorso sul Pristol con Coppi insieme al fido Monti.

Fausto Coppi a Lavis

Una gara internazionale


3.Il 1957 fu nuovamente l’anno di Aldo Moser con un’ennesima meritata vittoria su tutti, la gara si svolse il 25 agosto in una calda giornata di sole e di tripudio sportivo e agonistico, con la borgata assediata dall’inizio alla fine.

Alla partenza in via Pressano (ora via Rosmini) davanti alla villa dei Donati, oltre ai soliti c’erano anche Baldini, Gimondi, Albani, insieme ai trentini Modena, Pintarelli e Parisi.

Seguirono poi i due anni di stasi con ripensamenti vari sull’intera organizzazione ciclistica, nel 1960 il Circuito lavisano divenne internazionale con la gioia ma anche l’invidia dei giornaloni sportivi nazionali che non riuscivano – secondo loro – a trovare la borgata di Lavis sulla cartina aggiornata
del Trentino!

Il paese invaso


4.Arrivò così a Lavis anche Charlie Gaul, insieme a Poblet, Graf, Daems, Ernster e Schweitzer, fra gli italiani anche Pambianco, Massignan, Battistini e naturalmente il nostro Aldo Moser.

La gara si svolse il 13 marzo con un ennesimo successo di pubblico e tutta la borgata era invasa letteralmente da migliaia di automobili ma anche di tifosi ormai affezionati al paese ma soprattutto allo storico percorso del Pristol.

Nel 1961 arrivarono anche i grandi assi europei, Louison Bobet, Jaques Anquetil, Federic Bahamontes, poi il campione d’Italia Nino Defilippis, tutti gli altri ormai immancabili e affezionati trentini Moser, Galeaz, Bampi e naturalmente Pintarelli.

Grazie a Rolly Marchi


5.Poi la bella storia ciclistica e logistica del Pristol è proseguita fino all’edizione del 29 aprile 1962, con le presenze ormai storiche e la supervisione, oltre che di Nino Recalcati manager e procuratore generale dei ciclisti corridori, anche di Gino Bartali – festeggiatissimo da giovani e anziani sia prima sia dopo la gara – e del lavisano Rolly Marchi grande giornalista e scrittore.

Era stato praticamente suo il merito se alla prima edizione partecipò al gran completo la squadra della Chlorodont capitanata da Fiorenzo Magni e della quale il nostro Rolly era il fiduciario-organizzatore-addetto stampa.

Allarme buche


6.E con il Circuito degli Assi sul Pristol affiorano i ricordi, tanti ricordi, insieme ai quali non manca nemmeno un simpatico aneddoto, custodito quasi come un segreto professionale dai vari soci e volontari dell’U.S. Lavis, superimpegnati come sempre – con l’allora presidentissimo Mario Lona – anche nell’attrezzare e predisporre logisticamente la difficile e
periliosa sede della “scarpinata” ciclistica sulla vetta del Pristol…

Quest’ultimo, ormai da tempi immemorabili, era sconnesso e con tante buche in diversi punti della carreggiata, mancante della manutenzione straordinaria più volte sollecitata direttamente al Comune, che dal canto suo, si diceva nelle alte sfere, stava studiando da tempo la risoluzione dell’intero dissesto stradale del Pristol, che però stentava ad arrivare in porto.

Erano stati allora i più attivi ed impegnati soci sportivi a decidersi una volta per tutte e a prendere in mano la situazione… stradale! Si decisero e corsero ai ripari per quel tratto di circa un chilometro che doveva essere sistemato e poi asfaltato d’urgenza per renderlo adeguato e percorribile alla gara, ma
anche per non farsi denigrare dai ciclisti ospiti e dai vari invitati sul campo da tutta Italia.

Badili di notte


7.Ghiaia ed altri materiali occorrenti alla bisogna furono nottetempo “presi regolarmente in prestito” dai cantieri che gestivano sul territorio le varie manutenzioni, sia sulla Nazionale del Brennero nelle vicinanze di Lavis sia sulla strada provinciale della Val di Cembra.

Tutto il lavoro completo dall’inizio alla fine del Pristol venne eseguito nel cuore delle notti antecedenti
alla gara, con tanti di operai-stradini-manutentori-asfaltatori in piena tenuta da… guerra! C’erano naturalmente anche dirigenti, presidenti, responsabili di settore, tutti con badile, rastrello e rullo in mano, una vera e propria “impresa” che era così passata alla storia lavisana e sportiva con slancio e generosità di intenti sicuramente invidiabili e da non sottovalutare…

Nel libro dei ricordi


8.Tutto questo per dire, infine, che oltre all’impegno c’erano anche altri legami, oltre a quello del vero volontariato veramente gratuito (ci si accontentava allora del fiasco di vino con polenta e lucanica finale) , esisteva la grande passione, l’abnegazione, il vero coinvolgimento comunitario senza frontiere, tutti insieme in una vera e grande famiglia numerosa… sportiva di riguardo!

Cose belle, forse dimenticate oggigiorno dai più, rispuntate però a suo tempo anche nel grande libro dei ricordi della Sportiva Lavisana in occasione dei festeggiamenti dei compleanni di fondazione. Il Circuito degli Assi sul Pristol non si dimenticherà tanto facilmente, come non si dimenticheranno le avventure gloriose delle bici da corsa, e non solamente di quelle, quando andavano su e giò per el Pristol… con vera passione!

Giornalista, scrive per "Vita Trentina". Per decenni è stato il corrispondente da Lavis per "L'Adige". Memoria storica e appassionato di cinema, ha lavorato come tuttofare per il Comune di Lavis fino alla pensione. Scrive per "Il Mulo" dopo essere stato una delle colonne del giornale digitale "La Rotaliana".

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