Autore: Giovanni Rossi

Giornalista, scrive per "Vita Trentina". Per decenni è stato il corrispondente da Lavis per "L'Adige". Memoria storica e appassionato di cinema, ha lavorato come tuttofare per il Comune di Lavis fino alla pensione. Scrive per "Il Mulo" dopo essere stato una delle colonne del giornale digitale "La Rotaliana".

«Carne in saldo per la povera gente»: la storia dell’ex macello a Lavis

LAVIS. Quest’anno ricorrono i cinquant’anni di vita della biblioteca comunale. Nel corso della sua storia,.

La compagnia dei “magna e bevi” e le altre indimenticabili notti di capodanno nel passato di Lavis

Quando non esistevano petardi e fuochi d’artificio, ma non si rinunciava mai a passare una notte speciale insieme

L’albero in piazza Manci e le cartoline: com’era diverso il Natale negli anni Cinquanta a Lavis

Viaggio sulla slitta dei ricordi, per il primo Natale in compagnia de ilMulo

La storia del telefono a Lavis: dai primi 12 apparecchi ai bambini con gli smartphone

C’era un tempo in cui, se chiamavi il numero uno, ti rispondevano i Carabinieri. Oggi quasi il 90% degli adolescenti ha il cellulare e si collega in internet

Dove la solidarietà è di casa. La Caritas di Lavis ha aiutato 126 persone con più di 1.300 pacchi viveri

La punta di diamante del volontariato locale ha una nuova sede, in via Degasperi. E la stessa volontà di dare una mano a chi ha bisogno

Da 35 anni a dirigere gli angeli. La storia e la musica di Camillo Moser

Non solo la Madonnina: il musicista di Lavis è ricordato in tutto il Trentino (e non solo) per la sua vita costruita intorno alle sette note

La storia della fabbrica dei sogni all’oratorio: quando anche a Lavis c’era il “nuovo cinema paradiso”

Proprio come nel film di Tornatore, per anni in paese si proiettarono film che facevano sempre il tutto esaurito. E c’era pure un detto popolare: “i lavisani i va al cine…”

Il pittore di fronte al campanile di Lavis. La storia di Liberio Furlini e dei suoi murales

Nato a Riva del Garda, vive ormai da trent’anni in paese: all’arte unisce simpatia e cortesia. Ma le sue opere sono apprezzate a livello nazionale e anche all’estero

Ogni fine ottobre, quando noi di Lavis andavamo a raccogliere le castagne

C’erano i pranzi dalle nonne o quelli in canonica: ma soprattutto erano cibo gratis, come frumento cresciuto sugli alberi

Don Celestino Brigà, l’antifascista con la tonaca, per più di trent’anni a Lavis

Ricordato per il suo carattere bonario ma deciso, è stato il sacerdote del paese dal 1927 al 1960, lasciando un segno che continua anche oggi

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