Autore: Giovanni Rossi

Giornalista, scrive per "Vita Trentina". Per decenni è stato il corrispondente da Lavis per "L'Adige". Memoria storica e appassionato di cinema, ha lavorato come tuttofare per il Comune di Lavis fino alla pensione. Scrive per "Il Mulo" dopo essere stato una delle colonne del giornale digitale "La Rotaliana".

fratelli Varner Lavis
Italo e Giuseppe Varner: due fratelli indimenticabili, meteore nel firmamento di Lavis

Erano volontari doc, maestri di cultura, personaggi passati forse troppo velocemente nella nostra storia

Dalle colonie ai campeggi, storie delle estati lavisane di un tempo

Nei boschi di Masen o in quelli di Dimaro, tanti ragazzi sono cresciuti in compagnia, creando un vero senso di comunità

Lungo il “nostro mare”: le passeggiate a Lavis sul greto del torrente Avisio

Quando ancora non c’era la piscina, i nuotatori sfidavano la corrente e arrivavano fino allo Zambel

Dalle lanterne ad olio nelle strade ai lampioni a led: storia dell’illuminazione pubblica a Lavis

Dai primi albori energetici ai giorni d’oggi, ecco com’è cambiata la tecnologia nelle vie del paese

Lavis, quante leggende raccontavano i nonni sul “Monte Pristol”

Quando non esistevano internet e la televisione, si inventavano storie da brivido, tutte ambientate in paese

Il bicchiere avvelenato e la tragica morte di don Giovanni all’albergo del tram di Lavis

Una storia da brividi che il tempo ha quasi del tutto cancellato: per un tragico scambio di bottiglie, un prete fu ucciso fra tremendi dolori

«Noi lavisani sfollati a Coredo»: le storie della zia del Castel

Durante la guerra, Giovanni Rossi fu costretto per qualche tempo a lasciare Lavis. Ecco i ricordi di quei giorni

Recupero e valorizzazione del Pristol: l’idea che parte dal Comune

Un progetto partecipativo per il quartiere più antico del paese è l’occasione per recuperare una storia spesso dimenticata

«L’arcipretura di Sant’Udalrico»: i retroscena che portarono alla promozione della Parrocchia di Lavis

Così si volle premiare un prete e preparare l’arrivo di un altro, negli anni drammatici del fascismo

Gli ultimi giorni della guerra e quella promessa alla Porta Rossa del Pristòl

Fra i tedeschi che stavano abbandonando Lavis di tutta fretta, c’è anche Otto Schneller: questa è la sua storia

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