È mancata lo scorso 31 gennaio. È stata fra le fondatrici del Gruppo handicappati invalidi e si è battuta, fra le altre cose, per lo scivolo all’ingresso della Chiesa
LAVIS. Il 31 gennaio scorso è mancata Bruna Barbacovi, fondatrice, insieme a Cristina Stolcis e ad altre persone, del nostro Gruppo Handicappati Invalidi di Lavis. Una donna energica, che ha sempre saputo equilibrare il suo ruolo di moglie e madre insieme alla sua presenza nelle varie associazioni presenti nel nostro paese di Lavis. In particolare, si è sempre dedicata a far crescere il nostro Gruppo, promuovendo incontri nelle scuole locali per avvicinare i ragazzi, allo scopo di favorire la sensibilizzazione sul mondo della disabilità.
Qui sono stati organizzati dei concorsi per lo svolgimento di temi, di poesie o di pittura, sempre in collaborazione con gli insegnanti di riferimento delle classi interessate all’iniziativa. La premiazione era un riconoscimento per i più bravi, ma la festa coinvolgeva tutti!
Abbattere le barriere
La sua battaglia era “l’abbattimento delle barriere”, siano esse state tanto architettoniche quanto mentali e psicologiche. Quando appunto avvicinavamo i ragazzi, lei diceva sempre che quelle mentali erano le più difficili da abbattere perché, nonostante il progresso dei nostri tempi, hanno radici lontane e tabù che sono tanto ingiustificati, quanto da eliminare: «è sempre un “diverso”»!
Anche le barriere architettoniche sono state sempre argomento a lei caro. Quanti incontri con i vari amministratori provinciali e comunali ha promosso, con all’ordine del giorno lo scivolo per le carrozzine della nostra Chiesa Parrocchiale! Se adesso la nostra bella Chiesa ha lo scivolo, è proprio grazie all’impegno di Bruna, Cristina e del nostro Gruppo che si sono battuti per averlo e grazie al Comune che, in un giusto contesto, ha avuto la sensibilità di poterlo realizzare.
Un abbraccio virtuale
Come definire la persona di Bruna: una donna autorevole e coraggiosa, molto sensibile e determinata quando doveva raggiungere uno scopo, non per sé o per pochi, ma che fosse un miglioramento per tanti.
Anche se si era ritirata a vita privata da qualche anno per motivi di salute, il rispetto per la persona e per l’esempio che ha lasciato rimane sempre in coloro che l’hanno conosciuta: lo si è visto dalla partecipazione in Chiesa nel giorno del suo ultimo saluto. Grazie Bruna, un grande abbraccio virtuale da tutti noi!
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