Un nuovo esperimento di progettazione per il Piano Giovani di Lavis

Per la presentazione dei nuovi progetti i referenti del piano hanno deciso di prendere in prestito un modello creativo utilizzato in ambito informatico

Lavis. Creatività, progettazione e solo 3 ore di tempo! Sono questi i primi ingredienti dell’Hackathon, organizzato dal Piano Giovani di Lavis per il prossimo 28 ottobre dalle 17.00 alle 20.00 a Casa Clementi, la nuova casa delle associazioni di Lavis situata  via Degasperi 1..

Ma che cos’è un Hackathon? Un Hackathon è una sfida che può avere una durata variabile e ha l’obiettivo di favorire il pensare e l’agire collettivo. Si basa su un patto condiviso: collaborare insieme a persone che non necessariamente già si conoscono e, nel caso l’idea del gruppo riesca a diventare un progetto effettivamente realizzabile, il gruppo vince un premio. È uno strumento normalmente utilizzato nell’ambito informatico. Il nome nasce proprio dalla crasi di due termini: hack (in informatica violare, attaccare) e marathon (maratona). Il PGZ di Lavis, in collaborazione con lo Studio Tangram, ha deciso di sperimentare questa forma di brainstorming- in forma adattata e accorciata – anche nella progettazione.

Una sfida creativa di idee dedicata ai giovani del territorio tra gli 11 e i 35 anni! Le condizioni per questo primo esperimento sono due:il progetto deve essere realizzato in Biblioteca e/o allo Spazio Giovani di Casa Clementi sempre a Lavis e si deve concludere entro il 31 dicembre 2023. Il Piano Giovani, dal canto suo, premierà fino a 1.000€ per realizzare le proposte emerse!

“Il prossimo 28 ottobre per noi del Tavolo si tratta di un esperimento di progettazione, condensata in poche ore e realizzata in modo collettivo!”esorta Caterina Pasolli, Assessora alle politiche giovanili di Lavis, che presiede il Tavolo del Piano Giovani. “L’intenzione è quella di stuzzicare la creatività e la fantasia dei e delle giovani e permettere in tempi brevi di veder realizzata la loro proposta!”, conclude la Referente del Piano, Licia Berloffa.

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