In una mostra in val di Non la storia di Sissi, la principessa triste

A Sanzeno si ripercorrono le tappe dei soggiorni trentini della principessa. Una vita che è ben lontana dal mito cinematografico portato sugli schermi nel 1955 da Romy Schneider

SANZENO – VAL DI NON. Quante volte il corso della storia è cambiato per via del caso? Il destino della sedicenne baronessa Elisabeth di Baviera non sarebbe stato tale se per puro caso, nel 1853 lei non avesse accompagnato la madre, principessa Ludovica di Baviera, e la sorella Elena a conoscere l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, cioè suo cugino e la zia l’arciduchessa Sofia perché le due madri (nonché sorelle) avevano progetti matrimoniali per i figli Elena e Francesco. Non era lei la prescelta ma fu, come sappiamo, la predestinata.

A questa donna bellissima ed inquieta, il Centro Culturale d’Anaunia dedica una mostra, la prima in Trentino per esattezza, che ripercorre le tappe dei suoi soggiorni a Madonna di Campiglio ed al Passo della Mendola, offrendo uno sguardo attento e disincantato al suo mito che pur incanta e affascina ancora.

A Sanzeno una mostra sui soggiorni trentini dell’imperatrice


Fino al 30 agosto sarà possibile visitare, con ingresso libero, questa interessante esposizione dal titolo “L’imperatrice Elisabetta dalla storia al mito”, ubicata nella Casa de Gentili a Sanzeno in Val di Non. Cui si aggiunge un ciclo di conferenze a tema, consultabile sul sito del Centro Culturale d’Anaunia. Quindi più di un motivo per visitarla.

Innanzitutto l’interesse che nasce per il visitatore dalla ricostruzione del personaggio attraverso le collezioni private del Trentino per mezzo di ritratti e memorie, curata dallo storico dell’arte Roberto Pancheri, e la possibilità di accedere ad ammirare Casa de Gentili, residenza signorile tra le più significative e ben conservate della valle, che ospita l’antica farmacia della famiglia omonima, le cui radici familiari risalgono al Cinquecento.

Altro motivo di notevole interesse è il pregevole catalogo dove, sempre a cura di Roberto Pancheri, si raccontano i beni esposti nel percorso di visita in 43 schede. Una pubblicazione imperdibile, che può interessare sia gli appassionati di storia sia chi semplicemente si interessa alla figura intrigante di questa “imperatrice triste”.

Ed è grazie a questo evento, organizzato nel rispetto delle norme anti Covid, che nasce dalla collaborazione di Provincia Autonoma di Trento, Comunità della Val di Non, Comune di Sanzeno, Associazione Culturale G. B. Lampi, Consorzio Bim dell’Adige, Azienda per il Turismo Val di Non e Fondazione Cassa Rurale Val di Non, che si svelano dettagli non molto conosciuti della vita, malinconica e tormentata, dell’Imperatrice d’Austria e Regina di Ungheria ma forse ancor più di colei che nell’immaginario di tutti è solo e semplicemente “Sissi”.

Il mito cinematografico e la vera vita della principessa


Non la vita romanzata e affascinante, una sorta di racconto delle fiabe che abbiamo nella mente e nel cuore per la magistrale interpretazione di Romy Schneider nel famoso film Sissi diretto da Ernst Marischka nel 1955 e divenuto un capolavoro cinematografico. Piuttosto la storia piena di dolore e insofferenza di una giovanissima donna, costretta dalla suocera e zia, ad un rigido protocollo di corte a Vienna che alla esuberante bavarese è difficile da accettare. Ancor più inaccettabile dover sottostare alla volontà della suocera che la ritiene incapace di educare i figli e glieli sottrae al punto che la madre a lungo può vederli solo in sua presenza.

Una storia umana, troppo umana, con un marito che la ama moltissimo ma è sempre impegnato nel lavoro di governare un impero, una suocera invadente ed impositiva. Ben poco della trasposizione cinematografica corrisponde al vissuto di Sissi, che in questo contesto che lei sente ostile si richiude in se stessa, sviluppa malattie psicosomatiche, si dedica ad estenuanti cure e diete sconclusionate per la propria bellezza, viaggia in continuazione il più lontano possibile dalla Vienna per cercare di trovare salute ed una irraggiungibile felicità.

Ma è anche una donna anticonformista che precorre i tempi. Grande camminatrice, eccellente amazzone, tira di scherma. Dall’alto dei suoi 172 cm si pone con la sua magrezza (è stata circa 50 kg per tutta la vita) contro lo stile dell’epoca che vuole la donna dalle forme più piene. Nei suoi appartamenti pretende ed ottiene un vero e proprio bagno moderno ed anche una palestra.

Capace di stare in sella per tanto tempo da sfiancare il cavallo, di camminare per dieci ore di fila, di fare pesanti esercizi di ginnastica, fa del culto della propria bellezza lo scopo della sua vita. Capelli lunghi fino alle caviglie che per il peso le danno frequenti e terribili mal di testa e alla cui cura dedica ore (non meno di tre tutti i giorni), la sua bellezza sboccia intorno ai 30 anni ma sfiorisce abbastanza presto, causa non solo le diete assurde del tipo “fai da te”, ma anche i grandi dolori dovuti alla perdita delle persone da lei amate. Tra di esse il figlio Rodolfo, morto suicida.

Il caso della sua morte


Si potrebbe dire che anche la sua morte è dovuta ad un caso. Era nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

A Ginevra quel 10 settembre 1898 lei è in incognito ma la sua presenza non sfugge all’anarchico italiano Luigi Lucheni che girovaga per l’Europa in cerca di un aristocratico per compiere un gesto estremo che vendichi le ingiustizie dei poveri e rivendichi i diritti degli oppressi. Non era lei, anche in questo, caso la prescelta perché Lucheni ha in mente di attentare alla vita del Duca d’ Orléans, che però da Ginevra è già ripartito. Il destino però vuole che sia lei la predestinata a questo omicidio del tutto inutile, tanto più che Sissi è una donna che non ha interessi politici.
L’impero Austroungarico, già in dissolvenza, si dissolse circa vent’anni dopo la sua scomparsa. Il mito della bellissima imperatrice continua ancora.

Alla scoperta della Val di Non


Oltre alla pubblicazione sulla mostra, in omaggio per i visitatori c’è “Val di Non a passo lento”, la terza monografia edita dalla testata giornalistica di cultura, storia, arte e turismo Le Tre Venezie. Il coordinamento è della Associazione Anastasia Val di Non ed il volume si presenta un ulteriore ricco regalo sia per la qualità dei testi sia per la documentazione fotografica di alto livello.

Da ricordare che da Sanzeno si raggiunge il famosissimo Santuario di San Romedio, e nella località nonesa si trovano il moderno Museo Retico, e la Basilica dei Santi Martiri dal portale romanico-rinascimentale e con interno in stile gotico. Una delle più antiche chiese della Val di Non, costruita per volere del principe vescovo Giovanni Hinderbach a partire dal 1480.

Iscritta all’Ordine dei Giornalisti di Milano, Albo pubblicisti, laureata in Giurisprudenza è di origine nonesa e abita a Lavis. Appassionata di ambiente ed ecologia, si interessa di archeologia e storia. Ma anche di tradizioni e cultura locale, non esclusa quella enogastronomica. Iscritta alla Associazione Mafalda Donne Trento.

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