Coronavirus, a chi servono le mascherine? Facciamo chiarezza

Perché un utilizzo senza criterio potrebbe essere dannoso: il rischio è di togliere il materiale a chi ne ha davvero bisogno

LAVIS. Ultimamente ne vediamo di tutti i colori sui social network, tra fake news e cittadini in veste di gendarmi. L’ultima proposta di un compaesano: impedire l’accesso ai supermercati a chi non è dotato di qualche tipo di protezione per l’apparato respiratorio.

Facciamo dunque un po’ di chiarezza: il virus SARS-CoV-2 ha un diametro di un paio di centinaia di nanometri, all’incirca un trecentesimo di un granello di sabbia. La trasmissione di virioni di queste dimensioni può essere limitata da mascherine del tipo FFP2 e FFP3, che riescono a impedire il passaggio di particelle grandi poche centinaia di nanometri. Utilizzare mascherine chirurgiche o tessuti (mascherine fatte in casa, sciarpe e similari), che hanno una maglia estremamente più larga di un filtro utilizzato nelle mascherine sopracitate, equivarrebbe ad aspettarsi che una mosca non riesca a passare attraverso un cancello.

Come fermare il contagio


Ciò che limita la diffusione del virus con efficacia sono la distanza e l’igiene: seguire le linee guida indicate dalla normativa vigente e quindi uscire di casa il meno possibile, non toccarsi la faccia e lavarsi le mani abbondantemente e frequentemente, è più che sufficiente come difesa dalla contrazione del Covid-19. I dispositivi di protezione individuale (DPI) come mascherine e guanti vengono forniti, a stento, a tutto il personale sanitario e a tutti i cittadini che svolgono servizi indispensabili e che non possono fisicamente rispettare il distanziamento sociale, come i cassieri dei supermercati. Oltre che inutile, obbligare i clienti del supermercato ad indossare DPI di qualsiasi genere toglierebbe quindi materiale a chi ne ha davvero bisogno.

C’è chi pensa di voler imitare la popolazione cinese al riguardo: ricordiamo che nella medicina tradizionale cinese è essenziale respirare aria pulita per non impoverire il “Ki”, la forza vitale della persona, per questo nella cultura asiatica vengono spesso usate mascherine anti-smog, indipendentemente dalla presenza di epidemie, e questo non ha nulla a che vedere con il Covid-19.

Seguire le linee guida


C’è anche chi non ha fiducia nelle informazioni divulgate finora riguardo al SARS-Cov-2, poiché politici, giornalisti e personaggi pubblici hanno spesso travisato i fatti, e si sente quindi in dovere di non credere al fatto che il virus sia così piccolo o che non possa aumentare di dimensioni. Per questi, consiglio fortemente di avere fiducia nella comunità scientifica: è vero, come tutti i virus, anche questo muta molto velocemente; tuttavia, che possa aumentare le proprie dimensioni di centinaia di volte è fisicamente impossibile, un po’ come aspettarsi che una formica domani sia grande come una macchina.

Certo, indossare sciarpe o mascherine chirurgiche per andare a fare la spesa non è vietato né sconsigliato, e se può dare un senso di sicurezza, ben venga; ma mi raccomando che non si pensi di essere più al sicuro di qualcuno che non le indossa, e di poter quindi evitare il distanziamento sociale o di lavarsi le mani prima e dopo aver fatto la spesa. Soprattutto, non si pensi che indossare una sciarpa all’entrata del supermercato dia il diritto di imporre agli altri di fare lo stesso, o di additare chi non lo fa.

In conclusione: svestiamoci della voglia di fare i supereroi e denunciare chiunque ci passi di fronte, seguiamo invece le linee guida indicate dallo stato cercando di guardare ‘ognuno nel suo’. E se proprio dobbiamo rivolgerci a qualcuno, che sia per solidarietà o per rassicurazione. State a casa, andrà tutto bene!


Fonti e referenze



 

Ricercatrice all'interno del laboratorio di Chromatin Biology and Epigenetics, al Dipartimento di Biologia Integrata (CIBIO) di Trento

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