Filippo, Principe d’altri tempi (parte seconda)

Ci ha lasciati il più longevo consorte di un monarca britannico: una popolare figura dell’immaginario collettivo dell’intero Occidente

Foto pubblicata la settimana scorsa su Instagram da Sua Maestà la regina Elisabetta II, in onore del suo amato Principe; la sovrana ha desiderato omaggiare il Duca di Edimburgo, condividendo, con tutto il mondo, uno degli ultimi momenti della loro privata serenità (la foto è stata scattata in Scozia nel 2003 dalla contessa di Wessex, nuora molto amata della sovrana, per averle dimostrato costante sostegno personale e impegno istituzionale)

Seconda parte…


Leggi anche – Filippo, Principe d’altri tempi (parte prima)


Il compito del Duca di Edimburgo non è stato facile, se si pensa che, pur rimanendo due passi indietro alla sovrana, ha svolto un’intensa attività relazionale e sociale. Basti pensare che ha tenuto 5493 discorsi pubblici, ha presenziato personalmente a 22000 impegni ufficiali, ha sostenuto e patronato quasi 800 enti e organizzazioni per lo sviluppo delle risorse umane.
I suoi meriti e impegni sono stati a loro volta ufficialmente riconosciuti: una settantina di onorificenze conferite da altrettanti Paesi del mondo, pluridecorato per meriti militari e presidente emerito del WWF internazionale.

Al di là di questi ragguardevoli traguardi, il suo incarico più prestigioso è stato sicuramente quello di consigliere privato della Regina. Ha saputo sostenerla ed accompagnarla con dedizione nei 73 anni di matrimonio, anche durante le numerose visite negli Stati del Commonwealth.

Il Principe del Regno Unito e Duca di Edimburgo durante una visita nei territori degli Aborigeni per promuovere progetti di conservazione e tutela delle culture autoctone (Australia)

Gli Stati del Commonwealth


Si tratta di un’organizzazione intergovernativa, con a capo la regina Elisabetta II, fondata nel 1926, il cui obiettivo è quello di creare un’alleanza volta a promuovere la cooperazione, la democrazia, i diritti umani e il benessere comune. È costituita da 54 Stati membri, 16 dei quali riconoscono Sua Maestà anche come il loro Capo di Stato.

Stendardi reali di Sua Maestà la regina Elisabetta II in seno agli Stati membri del Commonwealth; al centro si nota l’iniziale del nome della Regina che è circondata dai fiori, simbolo dei 5 continenti del Commonwealth, in basso “E II R” significa “Elisabetta II regna”

Nel 1956 il principe Filippo fonda The Duke of Edinburgh Award, premio volto a riconoscere i giovani che avessero dimostrato grande senso di responsabilità verso le Comunità di appartenenza. Il Duca di Edimburgo è stato anche un grande sostenitore della causa ambientale e della necessità di un approccio sostenibile alle risorse della terra. Si pensi che già nel 1956, dopo essere rientrato da un viaggio di ricerca in Antartide, divulga dei resoconti, da lui stesso redatti, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla relazione uomo-ambiente.

Fautore, inoltre, di un incontro senza precedenti tra l’ambientalismo e le grandi religioni monoteiste, si distingue come appassionato ambasciatore per le questioni di conservazione, ai più alti livelli governativi e aziendali su scala planetaria, tanto che, per la sua incrollabile dedizione e determinazione verso questa causa, nel 1996 gli viene conferita la nomina di Presidente emerito del WWF per il Regno Unito.

Boris Johnson, Primo ministro britannico, ha onorato ufficialmente la persona di Sua Altezza Reale il principe Filippo, affermando che il Duca è riuscito ad ispirare milioni di persone, contribuendo

 […] a guidare la famiglia reale e la monarchia in modo che rimanga un’istituzione indiscutibilmente vitale per l’equilibrio e la felicità della nostra vita nazionale

guadagnandosi, al contempo, l’affetto di intere generazioni nel Regno Unito, nel Commonwealth e in tutto il mondo.

La regina Elisabetta II e il duca Filippo di Edimburgo durante una cerimonia performativa della popolazione dei Maori, in occasione della quale indossano i mantelli di piume di Kiwi, dono degli autoctoni (1977, Nuova Zelanda)

The Queen Project: Educazione civica e alla cittadinanza alla scuola primaria


Consapevoli che i principi fondanti del Commonwealth si intrecciano con gli obiettivi dell’Educazione civica e alla cittadinanza, disciplina trasversale che interessa tutti gli ambiti culturali, abbiamo ritenuto importante proporre alle nostre classi un progetto che approfondisca la storia e le caratteristiche di tale organizzazione, per esplorare con i nostri alunni temi quali la cittadinanza, la costituzione e l’educazione ambientale.

Il progetto interdisciplinare è stato ideato inizialmente presso l’Istituto Comprensivo Trento 5, nel corso dell’a.s. 2018/2019, per poi proseguire ed evolversi, esplorando ambiti disciplinari diversi, presso l’Istituto Comprensivo di Lavis.

La copertina del libretto inviato a Buckingham Palace per Sua Maestà la Regina Elisabetta II, realizzato a mano dal team docenti delle Scuole Gorfer dell’Istituto comprensivo di Trento 5: Mariano Carlini Visintainer, Chiara Grasso, Sara Rossi e Sabina Perez. Progetto interdisciplinare che ha visto abbracciare aree di apprendimento quali storia, scienze, musica, arte e immagine, religione, geografia e inglese

Diritti umani, giustizia, istruzione, buon governo, uguaglianza di genere, responsabilizzazione delle nuove generazioni, cambiamenti climatici, ambiente e salute (anche mentale) non solo rappresentano l’essenza del Commonwealth, ma sono anche temi di estrema attualità, che abbiamo affrontato con i nostri alunni in questi ultimi anni, oltre ad averli condivisi direttamente con Buckingham Palace.

Uno dei lavori realizzati dagli alunni dell’Istituto comprensivo di Lavis all’interno del “progetto Australia” ideato e coordinato dai docenti Mariano Carlini Visintainer e Federica Vulcan, raffigurante una moltiplicazione dell’effige del Capo del Commonwealth, Sua Maestà la regina Elisabetta II, e alcuni dei punti cardini dell’associazione intergovernativa, i cui obiettivi principali sono la democrazia e la cooperazione, tra i popoli costituenti, per il benessere comune, da cui il termine inglese “Commonwealth” (a.s. 2019/2020)

Il nostro Principe


Dulcis in fundo, desideriamo proprio ricordare così il “nostro” principe: seduto su una poltrona in una delle torri del Castello di Windsor che, accanto alla sua amata Elisabetta, si compiace e sorride felice, mentre sfoglia i lavori prodotti e realizzati dai bambini trentini (come ci è stato realmente riportato da fonti di palazzo) e portati a termine, in entrambi gli Istituti comprensivi, quello di Trento e quello di Lavis, solamente grazie alla comune sensibilità e passione per la storia, l’arte, la bellezza, la cultura anglosassone di un team di insegnanti, fra loro affiatati.

Un altro dei lavori, all’interno del portfolio, in seno al “progetto Australia”, che riprende la tecnica grafico-pittorica degli Aborigeni, partendo dalla mano dei bambini, realizzato dagli alunni dell’Istituto comprensivo di Lavis (a.s. 2019/2020)

La vita di un secolo vissuto tutto d’un fiato, tra una fanciullezza di ristrettezze di ogni sorta e i successivi doveri di rappresentanza, intrisi di quel misterioso fascino della regalità, lo stesso che ci ha insegnato che ogni fiaba degna di essere tale non può cominciare se non con “c’erano una volta un re e una regina che vivevano in un castello…”.

In questi due scatti la vita, il legame e il ruolo di una coppia che ha superato le sfide del tempo (1947 e 2020)

Memori, in cuor nostro, del valore pedagogico che le fiabe, permeate di archetipi e simboli arcaici di saggezza, ricoprono come “nutrimento” per la crescita umana nel percorso della vita, non potevamo che riallacciarci, per farne tesoro, all’eloquenza della realtà, la stessa che ci ha ispirati a chiamare direttamente Buckingham Palace, per far “sentire” la voce del bambino che risiede in ognuno di noi.

L’operato del Principe, quindi, continua a crescere come un piccolo seme accudito da altri, che con la stessa cura e sensibilità lo faranno germogliare non solo in tutte le scuole del Commonwealth, ma anche in un pezzo di Trentino a lui indissolubilmente legato da un filo che rimarrà nel tempo.

Anche per la premurosa risposta, accompagnata dal prezioso materiale che Sua Maestà ci ha fatto pervenire, in merito a The Queen Project, ci sembra doveroso condividere, con un omaggio, il nostro affetto e la nostra stima alla Regina: il suo novantacinquesimo compleanno rappresenta un’occasione memorabile per realizzare dei biglietti augurali con tutto l’entusiasmo, le idee e il cuore “in mano” dei bambini delle classi dell’Istituto Comprensivo di Lavis.

GOD BLESS THE QUEEN!

Articolo scritto con la collaborazione della referente di plesso e teacher Federica Vulcan

Diploma magistrale, Laurea triennale in Arti e Scienze dello spettacolo nella Facoltà di Lettere e Filosofia, Università La Sapienza di Roma, Laurea magistrale in Gestione delle Organizzazioni e del Territorio, nella Facoltà di Sociologia all'università degli Studi di Trento. Docente, Giurato e coordinatore di commissione di giuria internazionale per "Dance Star" for ESDU (European Show Dance Union)

X