
Coin il tema della toponomastica si chiude il ciclo di incontri organizzati dall’associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo

Mezzolombardo. Giovedì 9 maggio si terrà l’ultimo appuntamento stagionale con il ciclo d’incontri “Nuove ricerche storiche” organizzato e promosso dall’Associazione Castelli del Trentino. “Nomi di fiumi e nomi di abitati nella Piana Rotaliana” il titolo della serata, come di consueto alle 20.30 in Sala Spaur, che avrà per ospite e relatore Lydia Flöss.
La relatrice lavora all’ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale della soprintendenza per i beni e le attività culturali della provincia autonoma di Trento, dove segue il progetto “Dizionario toponomastico trentino”. Ma sono molte le mansioni svolte da Flöss, tra queste la cura dei volumi “Raccolta geografica del Dizionario toponomastico trentino” e nell’ambito della propria attività presenta i risultati delle ricerche toponomastiche sul territorio in occasioni dedicate. Inoltre è autrice su riviste specializzate.

La toponomastica in Piana Rotaliana
L’attenzione di giovedì sera, sarà però focalizzata sull’illustrare i principali nomi di luogo partendo dallo stesso della Piana Rotaliana, per secoli chiamata Méz. Parola anch’essa illustrata perché alla base dei paesi di Mezzolombardo e Mezzocorona. Per portare a compimento il tutto, l’esperta si avvarrà anche di documenti antichissimi, perché in alcuni casi i nomi di certi luoghi fanno riferimento anche a famose storie e leggende. L’attenzione sarà comunque posta ai nomi di tutti i paesi rotaliani e, ovviamente, ai corsi d’acqua della zona (i fiumi Noce e Adige). Molti saranno anche i confronti con altri toponimi presenti su suolo provinciale, ricavati dal Dizionario toponomastico trentino.
Un’altra serata di spessore dunque, utile a tracciare una mappa a 360 gradi di tutti gli aspetti del territorio. «Tra le molte discipline che indagano il passato, la toponomastica riesce, spesso più delle altre, a trarre informazioni molto remote. I toponimi legati all’acqua sono poi, per la loro specificità, quelli che hanno più probabilità di risalire alle epoche più antiche. Spero che questo approfondimento della dottoressa Lydia Flöss possa essere un punto di partenza per uno studio organico e approfondito della toponomastica rotaliana» la sottolineatura di Andrea Sommavilla, presidente dell’associazione Castelli del Trentino, rimarcando la validità della serata per l’aggiornamento Iprase.
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