
Così i ragazzi del liceo artistico vogliono ostacolare il degrado urbano

TRENTO. Sono passati circa 160 anni da quando, nel 1859, la mappa catastale della città di Trento testimoniava la realizzazione dei lavori di spostamento del fiume Adige. Si trattava di un’operazione colossale, non solo limitata alla città di Trento, dato che aveva come obiettivo la rettificazione del fiume dalle sue sorgenti fino a Verona.
Un progetto ambizioso
A partire dal 1815 fino almeno allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Impero austriaco investì cifre gigantesche nella realizzazione di questo ambizioso progetto. Il volto della città, e dell’intera valle, cambiarono per sempre. Finì l’età d’oro dei commerci su barche e zattere che aveva arricchito la borghesia trentina e roveretana, Trento dimenticò progressivamente la sua identità di porto fluviale concentrandosi sulle sue potenzialità politico-amministrative.
Di contro si risolsero molti problemi: le numerose aree malariche che infestavano i dintorni della città vennero bonificati e le continue alluvioni vennero enormemente limitate. Si liberarono giganteschi spazi dove era possibile costruire nuove abitazioni e impiantare nuove colture. Un passaggio epocale insomma, sancito anche dall’arrivo, proprio nel 1859 del simbolo della modernità: la ferrovia.
Il fiume che non c’è
Proprio per ricordare questo importante passato il Liceo Artistico A. Vittoria di Trento, con le classi 5 E e 4 A, nel mese di maggio 2019, ha realizzato la pittura murale “Il fiume che non c’è “ sulla facciata posteriore del supermercato Tovazzi in via Torre Vanga a Trento.
Il progetto iniziato lo scorso anno scolastico sotto la supervisione dell’architetto Fabio Campolongo dell’ufficio Beni Culturali di Trento ha approfondito la storia dello spostamento del fiume Adige dal centro alla periferia della città, tema della pittura murale. Questa attività è stata anche occasione di analisi e riflessione sui temi di riqualificazione dei centri urbani e sulla regolamentazione necessaria per quanto riguarda interventi artistici nei centri storici e zone limitrofe. L’opera è stata possibile grazie al generoso sostegno dei proprietari dello stesso supermercato.
Le opere sono liberamente visibili percorrendo il cavalcavia di San Lorenzo e si inseriscono nelle iniziative di contrasto al degrado urbano che stanno dando vivacità e colore alla città di Trento.
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