
Aveva solo 40 anni e un’intera comunità la piange. Per il suo funerale – venerdì – ci sarà un abbraccio collettivo, più forte dei limiti dell’epidemia

MEZZOCORONA. Aveva solo 40 anni Elisa Lotto. Una malattia improvvisa e senza scampo, dopo pochi giorni di ricovero in ospedale, l’ha strappata alla sua famiglia: ai due piccoli figli e al marito Andrea. E poi l’ha tolta a Mezzocorona, dove in tanti la ricordano per il suo sorriso e per la voglia innata di vivere. Elisa lascia un ricordo speciale e così – venerdì 5 giugno alle 16 – sarà speciale anche l’ultimo abbraccio della sua comunità, oltre ai limiti dettati dall’epidemia. «Vogliamo dare forza ad Andrea, Nicola, alla piccola Evelyn e a tutta la sua famiglia, far sentire loro la nostra presenza perché non si sentano soli mai, né ora e né poi – scrivono gli amici su Facebook –. Fuori dalla Chiesa, venerdì prima del funerale, distribuiremo 300 calle e 100 palloncini tutti rigorosamente viola, il colore che adorava».
Viola come il colore del Teroldego, diceva. «Viste le restrizioni dovute dal Covid chiediamo di lasciare la chiesa ai parenti. E, visto che non si potrà partecipare al corteo, possiamo accompagnarla in un altro modo: con la collaborazione di tutti vorremmo creare una sorta di “catena di persone” posizionate, con i giusti distanziamenti, lungo la strada che dalla chiesa porta al cimitero ognuna con in mano il fiore. Un piccolo gesto per una grande persona».
Un sorriso per sempre
Elisa lascia il marito Andrea, i figli Nicola ed Evelyn, la mamma Cristina e il papà Gianni, i fratelli Alessandro e Lorenzo, la nonna Rina, i suoceri Enzo ed Emma, il cognato Maurizio con Serena. Ma soprattutto lascia un’intera comunità, incredula che tutto possa finire così in fretta, senza una spiegazione apparente.
«Mezzocorona piange una grande mamma, che tanti han conosciuto in vesti molteplici dal volontariato con la Pro loco alla partecipazione alle scenette della scuola materna a tanto tanto altro – scrive la biblioteca sul suo profilo Facebook –. La ricordiamo anche noi con affetto come utente assidua con i suoi piccoli. Ciao Elisa».
Così il sindaco Mattia Hauser: «Perché? Perché? Ciao Elisa, non scorderò mai il tuo sorriso».
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