
Più di 110 chilometri da percorrere in 5 giorni, tanta strada ma anche tante emozioni attendono questi giovani nel Cammino di Santiago de Compostela

Arzua. il tappone ha lasciato il segno e solo questa mattina siamo riusciti a mandare il resoconto della nostra giornata. Come sempre siamo partiti all’alba. Ci aspettavano 30 lunghi chilometri. I primi 15 sono volati e a metà del nostro cammino ci siamo fermati per il pranzo. Forse questo à stato un errore perché proprio nelle ore più calde della giornata eravamo già in strada sotto un sole cocente.
La fatica delle giornate scorse ha cominciato ad affiorare e lungo il tragitto i nostri piedi hanno potuto trovare un minimo di conforto rinfrescandosi in un torrente incontrato sulla nostra strada, una manna. Come sempre lungo il percorso ci siamo sgranati e per lungi tratti abbiamo anche camminato da soli, occasione per riflettere sul nostro cammino, sui nostri obiettivi interiori e sulle nostre motivazioni senza altre distrazioni. Questo modo di viaggiare ci ha permesso anche di conoscere e parlare con gli altri pellegrini che il caso ha posto sulla nostra strada: italiani ma anche tantissimi stranieri. È un’avventura anche riuscire a comunicare utilizzando lingue diverse dalla nostra; l’inglese che bene o male abbiamo imparato a scuola ma anche lo spagnolo che tanti di noi stanno imparando sul campo in questi giorni.
Oggi dobbiamo ammettere che tanti di noi hanno avuto momenti di crisi, per il caldo, la stanchezza e per il male ai piedi. Una pausa, una pacca sulla spalla e un sorriso ci hanno fatto ritrovare la forza per andare avanti e per raggiungere la nostra meta.
Arrivati in ostello abbiamo cenato verso le 21.00. Dopo la cena ci siamo riuniti con il ragazzi di Piacenza, altro gruppone che sta facendo la nostra stessa esperienza e abbiamo cantato e suonato assieme nella piazza del paese. Come tutti gli italiani all’estero abbiamo sfoderato un repertorio che spaziava da Pupo a Toto Cutugno passando per i grandi classici della musica italiana. Poi tutti assieme, trentini e piacentini, abbiamo fatto la preghiera conclusiva prima di andare a dormire.
Ora quello che ci conforta è sapere che la parte dura è andata e adesso ci aspettano altre due tappe meno impegnative. La tappa di oggi sarà più abbordabile e a sera andremo anche a vedere il mare. Ma questo ve lo racconteremo domani.
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