
Ospite dell’incontro organizzato dall’Associazione Castelli del Trentino sarà la Dottoressa Marta Villa che parlerà del rapporto tra uomo, cibo e territorio

Mezzolombardo. TORNIAMO A TAVOLA! è il ciclo libero e gratuito di conferenze a cura dell’ Associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo che, con la cordiale collaborazione dell’ Associazione Rosmini di Trento, si tiene in modalità webinar dal 13 ottobre al 24 novembre tutti i mercoledì dalle 17 alle 18.30. Per tutti gli incontri il link è https://us02web.zoom.us/j/86939877870 Il medesimo è accessibile anche attraverso il sito della Associazione: www.associazionecastellideltrentino.com
Il sabato precedente, ciascun intervento viene anticipato e introdotto da una intervista al relatore a cura di Daniela Larentis pubblicata su L’Adigetto, il quotidiano on line del Trentino Alto Adige. Da pochi giorni dopo lo svolgimento, nella sezione “Attività” del medesimo sito è possibile accedere alla registrazione di ciascun intervento. La partecipazione è valida ai fini dell’aggiornamento IPRASE.
Mercoledì scorso il dottor Carlo Pedrolli, Direttore Unità ospedaliera di Dietetica e Nutrizione clinica dell’Ospedale di Trento, ha tenuto la riuscitissima conferenza «Mangiare bene/mangiare sano in Trentino fra tradizioni e riscoperte». Sono stati trattati i caratteri principali della cucina trentina e dei suoi ingredienti in una prospettiva dietologica e nutrizionistica, ma in un certo senso anche storica, inevitabilmente considerando il nostro essere terra di confine, nonché la dimensione sostanzialmente povera, rispetto a quella di altre regioni, della nostra cucina, determinata dall’utilizzo di pochi ingredienti basici, quasi del tutto e solo provenienti dal nostro ambiente.
Ricercando sapori e saperi
Mercoledì 20 ottobre sarà invece la volta di Marta Villa, docente di Antropologia Culturale presso l’ Università di Trento e di Antropologia culturale medica presso l’Università di Verona, nonché Direttrice del Centro Studi Trentino Alto-Adige/Südtirol dell’Accademia italiana della Cucina. E’ autrice di diverse pubblicazioni, l’ultima: L’interdetto. Saggi antropologici sul concetto di esclusione, recentemente edita dalla romana Aracne.
Il titolo della sua conferenza: Ricercando sapori e saperi. Antropologia dell’alimentazione in Trentino fra passato e presente. Una tematica dunque per certi versi analoga a quella trattata dal dr. Pedrolli, ma indagata in modo assolutamente diverso, in chiave antropologica, etnografica e sociologica, partendo, fra l’altro, dalle lezioni espresse da Marcel Prost nella Recherche, da Claude Lévi-Strauss nelle Mitologiche o dall’antropologa culturale Mary Douglas nel suo Purezza e pericolo.
Durante l’incontro verrà indagata la relazione tra uomo, cibo e territorio. Essendo un animale sociale e culturale, l’uomo trasforma l’atto istintivo della nutrizione in una azione dalle forti connotazioni simboliche. Di conseguenza, come è noto, ma mai abbastanza sottolineato, i cibi hanno un alto valore simbolico e culturale. La relazione della dottoressa Villa cercherà di fornire una prima panoramica generale sull’antropologia dell’ alimentazione: perché questa scienza si è interessata ad un certo punto ella sua storia al cibo, quali dati si sono persi nei decenni precedenti, quali sono i più importanti teorici di questo settore di studio? Presenterà poi i principali argomenti riguardanti la relazione tra cibo e esseri umani: cosa ci differenzia dagli altri animali e cosa ci accomuna? Perché l’uomo ad un certo punto ha inventato la gastronomia? Ci sono dei racconti mitici che narrano di cibo?
L’alimentazione alpina
Si passerà poi a parlare della relazione tra uomo, cibo e territorio nel contesto alpino più generale approfondendo infine quello trentino. Il paesaggio è legato al cibo? Il cibo condiziona il territorio? Quanta fatica ha dovuto affrontare l’essere umano nelle Alpi per sopravvivere?
L’alimentazione alpina è certamente, per la dottoressa Villa, un crogiolo di incontri: ha una sua propria connotazione specifica ma mescola anche prodotti e ingredienti provenienti da altre regioni. Questa sua specificità ha permesso di trapassare i secoli e raggiungere l’attualità: i gusti sono certamente cambiati, ma alcuni piatti hanno assunto delle connotazioni simboliche legate all’identità, all’appartenenza ad una determinata cultura e in alcuni casi sono diventati delle bandiere da mostrare per definirsi italiani o austriacanti.
In particolare nel periodo storico tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in diversi ricettari possiamo assistere ad una sorta di battaglia culturale tra il cibo secondo la moda italiana e secondo la moda imperiale. Il Trentino si schierava a tavola e c’era chi ostentava la propria adesione politica anche facendo preparare un determinato menù al proprio personale di cucina.
Ancora, si tratterà di riscoperta dell’alimentazione tradizionale alpina, di prodotti a km zero, di effetti diretti e indiretti del lockdown e di tantissimo altro. Una conferenza da non perdere!
I prossimi incontri
Mercoledì prossimo 27 ottobre sarà la volta di Danilo Gasparini, Professore di Storia dell’agricoltura e Storia dell’ alimentazione presso l’Università di Padova e al Master “Cultura del cibo e del vino” di Ca’ Foscari. Parlerà di: Nutrirsi tra Sette- e Ottocento in Trentino. Dai diari di Angelo Michele Negrelli.
Il successivo mercoledì 3 novembre interverranno invece, in coppia, Massimo Montanari, Professore di Storia dell’ alimentazione e fondatore del Master “Storia e cultura dell’ alimentazione” presso l’Università di Bologna e Giuseppe Albertoni, Professore ordinario di Storia medievale nonché Coordinatore del Dottorato di ricerca “Culture d’Europa” presso l’Università di Trento. Il loro tema: Storia agraria, dell’alimentazione e della gastronomia nelle Alpi e in Trentino.
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