LAVIS. È iniziato un nuovo mese, è mercoledì primo aprile e questo è lo spazio che dedichiamo all’aggiornamento sui dati del coronavirus, nella nostra zona.
I dati modificati sono questi: a Lavis un caso in più (sono 23) e così anche a Mezzocorona (sono 22) e San Michele (sono 7). A Mezzolombardo i casi in più sono 5, per un totale 41.
Restano invariati i dati degli altri comuni: Albiano (3), Altavalle (2), Andalo (15), Cembra Lisignago (7), Fai della Paganella (4), Giovo (0), Lona Lases (1), Molveno (3), Roveré della Luna (2), Segonzano (7), Spormaggiore (1) e Terre d’Adige (5).
Oggi c’è stato un incontro della Provincia con direttori e presidenti delle case di riposo. Fra le novità, c’è stata la decisione di una nuova task force dedicata alle rsa. L’obiettivo principale è di dare un aiuto a chi ha difficoltà con il personale.
Francesca Parolari, presidentessa di Upipa, l’Unione provinciale delle istituzioni per l’assistenza, spiega che il «fronte della rsa è colpito in maniera molto forte dall’emergenza». L’obiettivo è di limitare il più possibile la diffusione dei contagi. Si parla inoltre di nuovi dispositivi di protezione individuale: era una richiesta che proveniva anche da Lavis.
Abbiamo fatto un articolo sulla casa di riposo di Lavis, mettendo insieme quello che sappiamo finora
I numeri dell’epidemia non sono ancora buoni, ma si intravede la luce in fondo al tunnel. Ci sono stati 9 decessi, in calo rispetto ai giorni scorsi. Ci sono stati 97 nuovi casi di contagio (96 con il tampone e 1 senza). Il dato risente però anche di un aumento del numero dei tamponi (sono stati 683, saranno 1500 nei prossimi giorni).
Considerando tutto questo e i dati dell’ultima settimana, il contagio sembra dunque si sia stabilizzato e questo è positivo. «Ma la guardia va tenuta alta: l’emergenza non è finita», ha detto Maurizio Fugatti. Anche perché il rischio è che le notizie positive possano dare nuovo vigore all’epidemia, se si smette di rispettare i limiti.
C’è una novità che riguarda le mascherine. Ne stanno arrivando parecchie, anche grazie all’iniziativa con alcuni privati che hanno consentito l’importazione. Saranno consegnate due per ogni persona, in tutto il Trentino. La distribuzione sarà curata dai vigili del fuoco volontari. L’obiettivo è di garantire che ogni persona protegga gli altri (visto che queste mascherine saranno utili per non diventare fonti di contagio).
Vuoi ricevere la spesa a casa? Ora c’è un sito che si chiama “Consegno in Trentino”
Ma c’è anche un sito sulle misure a sostegno degli operatori economici
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