Le storie

Lavis, finiti i lavori per la strada “Canon”

LAVIS. È stato completato, in tempo per le prime passeggiate e pedalate primaverili, il lavoro alla strada “Canon” che attraversa le colline di Pressano. Ora il tratto è in sicurezza grazie alla presenza del nuovo parapetto in legno di larice. Il progetto è stato realizzato dall’ufficio tecnico del Comune. Marco Dalle Carbonare in municipio spiega: «Si trattava di una manutenzione straordinaria con una spesa complessiva di circa 30mila euro. Il parapetto a tre traverse è conforme a quello usato sulle ciclabili presenti sul territorio provinciale».

Durante i lavori, la strada non è mai stata chiusa. Sono stati posizionati i sostegni di acciaio corten, con una forma “a bicchiere” in cui si infilano i pali verticali e, a questi, si fissano le traverse orizzontali. Tutto il legname è in larice trentino, certificato Pefc. Il progetto prevede anche la posa dei cartelli: i pali necessari sono già stati installati e, per la segnaletica, è intenzione del Comune dare uniformità a tutti i percorsi rurali o escursionistici del territorio; l’ufficio tecnico, i vigili urbani e la giunta comunale si stanno confrontando su alcune ipotesi di cartellonistica.

La strada


La strada è un vecchio percorso che si sviluppa seguendo l’asse nord-sud e mette in comunicazione la zona mediana delle colline avisiane (che a est dell’abitato ospitano una serie di Masi più o meno antichi) e che collega Maso Clinga con la strada che sale verso i Masi Spon e Toldin. La strada “Canon” è lunga circa 580 metri, si presenta con diversi tipi di pavimentazione e varie tipologie di muri di contenimento a monte e a valle, ripresi, ristrutturati o rifatti nel corso degli anni.

L’intervento nasceva dalla volontà dell’amministrazione di rendere più sicuro un percorso utilizzato principalmente a scopi agricoli ma anche, sempre più spesso, come passeggiata in ambiente rurale, dove è possibile ammirare il paesaggio tipico delle colline avisiane. Ci si può muovere tra vigneti allevati a pergola trentina e filari a guyot, intramezzati da macchie di vegetazione spontanea; ci sono anche zone di ombra, utili per una sosta nelle ore più calde.

Redazione

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