MEZZOCORONA. Esattamente un anno fa il monte di Mezzocorona fu lo scenario di una straordinaria avventura sportiva. Fra il 27 e il 28 aprile 2019, Manuel Degasperi scese e salì per 32 volte (e un bel pezzo), lungo il sentiero che si inerpica sul monte. Senza mai dormire, senza mai fermarsi e affrontando anche il diluvio notturno. Dalle 10 di mattina alle 10 del giorno successivo, percorse 20.865 metri in salita. Ovvero, 315 metri in più rispetto al record precedente, che era stato siglato da un altro trentino, Andrea Daprai, anche lui sul Monte di Mezzocorona.
A distanza di un anno, il sentiero che porta al Monte è chiuso e solo dal 4 maggio si potrà riprendere l’attività sportiva, rigorosamente da soli e a distanza di sicurezza. L’aspetto sportivo è stato uno dei più dibattuti nelle scorse settimane. Il Trentino – anche più di altre regioni – è noto per essere una terra di sportivi. Non solo gli atleti che rincorrono il sogno di un’olimpiade o un Tour de France, ma anche i tanti amatori, capaci però di grandi imprese, che sanno emozionare.
Soprattutto, l’avventura di un anno fa aveva dimostrato di come in Trentino si possa fare sport legandolo alla natura e alla promozione del territorio. Ora è tutto fermo e ci si deve accontentare di qualche graduale riapertura. Ma d’altronde, come sanno bene a Mezzocorona, è solo a piccoli passi che si raggiunge la vetta.
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