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Il Coronavirus e la tentazione del bel tempo: «Ma dobbiamo continuare a rispettare le regole»

TRENTO. È il 2 aprile, siamo a giovedì e questo è lo spazio che dedichiamo al coronavirus nella nostra zona. Queste le variazioni nei nostri comuni: 1 in più a Cembra Lisignago (sono 8), 4 a Lavis (27), 2 a Mezzolombardo (43), 1 a Spormaggiore (2), 1 a San Michele (8).

Restano invariati i dati degli altri comuni: Albiano (3), Altavalle (2), Andalo (15), Fai della Paganella (4), Giovo (0), Lona Lases (1), Mezzocorona (22), Molveno (3), Roveré della Luna (2), Segonzano (7) e Terre d’Adige (5).

Per quanto riguarda le case di riposo, in questo conteggio rientrano solo i casi clinici accertati con il tampone positivo. Allargando lo sguardo e considerando anche i casi sintomatici, secondo i dati dell’azienda sanitaria, nella casa di riposo di Lavis ci sono 25 casi (5 in più rispetto a ieri).


Piccola precisazione, per chi non ci conosce e capita qui per caso. Noi siamo un giornale che copre principalmente la zona di Lavis, Rotaliana, Val di Cembra e Paganella. Per questo in introduzione mettiamo i dati che riguardano solo questa zona, prima di riportare alcune informazioni – qui sotto – che riguardano tutto il Trentino.

I dati in Trentino


Il quadro è ancora negativo, essendoci stati 14 decessi (sono 187 dall’inizio). I contagi nuovi sono 114 (111 con il tampone e 3 senza): anche questo è un dato che si è alzato. Ma risente del fatto che sono aumentati anche i tamponi fatti.

In questo momento, ci sono 1505 persone in cura a casa. Altre 290 sono in ospedale nel reparto di malattie infettive. 49 sottoposti a ventilazione semi-invasiva e 78 in terapia intensiva.

C’è però un altro aspetto sottolineato dal presidente Maurizio Fugatti. Con la bella giornata di oggi, sta tornando la pessima abitudine di non rispettare le regole. Con persone che hanno ripreso a passeggiare come se nulla fosse. Come ha spiegato Claudio Cracovia, questore di Trento, il rischio è che la situazione peggiori nel periodo pasquale. Anche perché siamo in primavera. Non va bene, perché invece è proprio il momento in cui bisogna essere più tenaci nella battaglia contro l’epidemia.


Redazione

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