Le storie

Lavis, cinque passi nella storia in Piazza Grazioli

Lavis. Si tratta, nel suo insieme, di cinque appuntamenti storico-teatrali (in collaborazione fra Comune di Lavis, Biblioteca Comunale di Lavis-Terre Adige, Associazione Culturale Lavisana e Compagnia Teatrale La Burrasca), che si svolgeranno, fra Pressano, Sorni e Lavis, nei luoghi storici di un certo interesse e rilievo. Il primo appuntamento si è svolto il 6 giugno in Piazza Loreto. Il secondo si è svolto a Pressano, domenica 20 giugno.

E come già accaduto nei precedenti appuntamento, lo storico Andrea Casna e l’attrice Maria Vittoria Barrella, anche in questa terza tappa, accompagneranno il pubblico in un viaggio, fatto di storia, fantasia, teatro e musica, alla scoperta del nostro passato con uno sguardo sul presente.
I prossimi e ultimi appuntamenti: 3 luglio sulle rive del torrente Avisio e 10 luglio ai Sorni: orario 10.00.

 

ANTICIPAZIONI – DON GIUSEPPE GRAZIOLI


Era nato a Lavis nel 1808 e morì nel 1891 a Villa Agnedo. Era un sacerdote, ma non solo. Era un filantropo, un mecenate, un uomo di cultura appassionato di botanica. E anche un politico. Nel 1848 era stato incarcerato a Innsbruck con l’accusa di essere troppo vicino a idee filo italiane. Era un sostenitore, infatti, dell’autonomia del Trentino dal Tirolo tedesco. Negli anni Sessanta dell’Ottocento fu deputato alla Dieta di Innsbruck. Nel corso della sua vita contribuì per l’erezione del monumento a Dante e per l’istituzione di una Scuola Agraria a Trento.

Ma è passato alla storia per i suoi numerosi viaggi in estremo Oriente. Fra gli anni Cinquanta e Sessanta dell’Ottocento viaggiò alla ricerca di bachi da seta sani. In quegli anni un tremenda epidemia, la pebrina, stava distruggendo l’intera economia della seta. Vicino alle problematiche del popolo, Don Grazioli arrivò fino in Giappone dove poté comprare bachi sani da importante in Trentino. Grazie ai suoi viaggi contribuì a risollevare l’economia del baco da seta. Nel 1912 la comunità di Lavis omaggiò il prete-viaggiatore con un monumento realizzato da uno dei principali scultori dell’epoca, Stefano Zuech.

Redazione

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