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Laboratori a fumetti: così la Fondazione Mach racconta la ricerca scientifica ai più giovani (e non solo)

SAN MICHELE ALL’ADIGE. Da sempre cerchiamo di comunicare la realtà e di farne sintesi con i disegni. Il fumetto rappresenta perciò un linguaggio efficace per comunicare idee e scienza. L’obiettivo del fumetto scientifico è di interessare alla scienza chi non pensa di potersene interessare. Ad esempio il Consiglio Nazionale della Ricerca (CNR) dal 2013 pubblica il fumetto Comics & Science con storie create intorno a una tematica di ricerca scientifica.

Recentemente anche alla Fondazione Edmund Mach (FEM) abbiamo realizzato Cloe & Arianna; un albo di fumetti basato su alcune delle ricerche che si svolgono al Centro di Ricerca e Innovazione (CRI).

Far conoscere la ricerca


I progetti di ricerca dovrebbero includere azioni mirate a stimolare il dialogo ed il dibattito sui propri risultati con un pubblico ampio, non necessariamente esperto. Nuovi linguaggi e modalità di comunicazione non convenzionali, a questo proposito, ci possono aiutare a raggiungere target specifici, come le giovani generazioni, stimolandone la riflessione e il coinvolgimento attivo nel dibattito scientifico. È molto importante, infatti, che la cittadinanza sia messa a conoscenza delle attività di ricerca presenti all’interno di un istituto di ricerca che opera per costruire un futuro più sostenibile nella comunità in cui è insediato.

In FEM a San Michele all’Adige si fa ricerca di alto livello in diversi ambiti e discipline, grazie ad un terreno reso fertile da investimenti e relazioni internazionali, con ricadute importanti sulla vita quotidiana dei cittadini. Le principali tematiche delle nostre ricerche riguardano la genomica e la biologia delle piante da frutto, la qualità alimentare e nutrizionale, la biodiversità e l’ecologia molecolare.

Flavio Rosati

Laboratori in vignetta


Grazie al bando provinciale “I comunicatori STAR della scienza” che ha lo scopo di promuovere la diffusione della cultura e cittadinanza scientifica e allo stesso tempo aumentare le competenze di divulgazione dell’ente ospitante (FEM), mi trovo pertanto in un ambito privilegiato per sperimentare il fumetto quale modalità innovativa di comunicazione rivolta soprattutto (ma non solo) alle giovani generazioni. Consapevole che per suscitare curiosità e interesse in questo target è anche fondamentale sapere parlare con un linguaggio comune, ho avviato una collaborazione con il disegnatore Flavio Rosati per realizzare un albo di fumetti basato su alcune delle ricerche attualmente condotte alla FEM.

Il nostro lavoro è il risultato di una sinergia positiva nella fase di individuazione dei contenuti traducibili in fumetto, arricchita e validata scientificamente dalla supervisione dei nostri ricercatori e da minuziosi e ripetuti sopralluoghi a strutture e laboratori rappresentati nelle vignette.

Incuriosire i lettori


L’obiettivo è stato quello di proporre una storia di fiction utilizzando il fumetto come mezzo per rendere le ricerche FEM più accessibili ed accattivanti all’occhio dei nostri lettori, che idealmente abbiamo suddiviso in due macrogruppi. Quello dei giovani che potrebbero trovare interesse ad approfondire argomenti scientifici o essere invogliati a intraprendere una carriera scientifica nel loro percorso di formazione. Ma anche i “non più così giovani”, la fascia adulta della generazione 30-50 anni, che probabilmente ha già sperimentato questa formula di lettura in passato e non vi è quindi del tutto estranea.

L’auspicio è che argomenti come la zanzara tigre, la cimice, la tracciabilità alimentare o la diffusione di certe patologie in agricoltura possano stimolare curiosità nei lettori, inducendoli a porsi domande e ad essere protagonisti attivi e consapevoli del cambiamento portato dall’innovazione, avvicinandoli un po’ di più a quel lavoro appassionante che è la ricerca. Il progetto Cloe & Arianna è stato coordinato dal mio progetto di comunicazione scientifica E-STaR della Fondazione Edmund Mach tramite il bando “I comunicatori STAR della scienza” della Provincia autonoma di Trento.

Si può leggere online (qui) tramite il sito FEMxlaFamiglia.


Anna Eriksson

Svedese, laureata in agraria, vive a Mezzocorona da quasi dieci anni. Si occupa di comunicazione ed eventi presso la Fondazione Mach con l’obiettivo di avvicinare la ricerca alla cittadinanza. Moglie e mamma di due figli. Appassionata di corsa e sci di fondo.

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