I dati del 17 aprile. Comunicati 20 nuovi decessi in Trentino, ma derivano da un ritardo nell’aggiornamento dei dati
TRENTO. Oggi è un venerdì 17 di un anno bisestile, per altro passato in quarantena. E questo è il posto dove ogni giorno proviamo a fare il punto sull’evoluzione del coronavirus, nella nostra zona.
Per una volta però facciamo un’eccezione e partiamo da un dato provinciale, perché è quello che più salta all’occhio. Oggi sono stati comunicati 20 decessi in Trentino, è un record. Nove provengono dalla casa di riposo di Riva del Garda (alcuni sono anche di 15 giorni fa). Anche se il dato è comunque negativo, va detto che risente di un ritardo che c’è stato nella comunicazione di alcuni decessi (che quindi si sono accumulati, soprattutto perché provengono dalle case di riposo). Non cambia nulla sulla gravità del dato in sé, ma va spiegato se si valuta la tendenza di quello che sta succedendo inTrentino, in termini di evoluzione della malattia (e su questo punto torneremo dopo).
Torniamo nella nostra zona, ancora una volta con un dato che va spiegato. Oggi a Lavis ci sono stati 12 casi positivi in più. Sono tutti ospiti della casa di riposo: ma 11 di loro non hanno attualmente i sintomi della malattia, spiega il Comune di Lavis. Stanno bene. Il dato alto risente di una campagna importante di tamponi eseguiti in casa di riposo. Come sempre: più tamponi significa più casi scoperti.
Nella nostra zona
Detto il caso particolare dei 12 contagi a Lavis (il dato totale, dall’inizio è di 69 casi positivi), le altre variazioni sono ad Albiano (un caso in più, totale 4), Altavalle (2 per un totale di 6), Cembra Lisignago (1 per un totale di 10) e Mezzolombardo (2 per un totale di 74).
Per il resto la situazione rimane invariata rispetto a ieri: Andalo (15 casi), Cavedago (13), Fai della Paganella (5), Giovo (2), Lona Lases (1), Mezzocorona (27), Molveno (3), Roveré della Luna (1), San Michele All’Adige (10), Segonzano (7), Sover (3), Spormaggiore (5) e Terre d’Adige (6).
I dati in Trentino
Parlavamo prima della tendenza della malattia. Ancora una volta, i segnali non sono tutti negativi. I nuovi contagi sono infatti 86 e rappresentano il 7 per cento rispetto ai tamponi totali eseguiti. Significa ancora che il dato è stabile (anche se purtroppo ancora distante dal traguardo dei casi zero). Per altro, aumenta il numero dei guariti, ogni giorno. Quindi, ancora una volta: si vede la luce di una timida speranza. Ma è fondamentale il rispetto delle regole e in particolare del distanziamento sociale.
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