Coronavirus, tre casi a Mezzocorona, due a Cembra e uno a Zambana

I dati aggiornati al 24 marzo. Oggi ci sono purtroppo 15 decessi in più

Una riunione della task force provinciale

LAVIS. È martedì 24 marzo e questo è lo spazio che utilizziamo, ogni giorno, per aggiornarvi sui dati del coronavirus nella nostra zona. Queste le situazioni che sono cambiate da ieri: 1 caso in più ad Andalo (ora sono 10), 2 casi a Cembra (sono 7), 3 casi Mezzocorona (sono 17), 2 casi a Segonzano (sono 7) e 1 caso Terre d’Adige (sono 4).

Restano invariate le situazioni: ad Altavalle (1), Fai della Paganella (2), Giovo (0), Lavis (11), Mezzolombardo (17), Roveré della Luna (0), San Michele (1).

Nel frattempo, a Mezzolombardo – al centro sanitario San Giovanni – è entrato in funzione il reparto riservato ai malati di coronavirus. E noi questa sera, se vorrete, riproporremo il nostro flash mob.



I dati in Trentino


Ieri le notizie erano buone e facevano intravedere un certo ottimismo, perché il contagio sembrava aver rallentato. Oggi purtroppo la situazione si è invece aggravata. Ci sono stati 15 decessi in più (56 dall’inizio). I nuovi contagi sono stati 214, in totale il conto arriva a 1825 casi in Trentino dall’inizio dell’epidemia.

C’è però un timido segnale positivo. Il dato dei nuovi malati scoperti con il tampone si sta stabilizzando. Significa che l’aumento dei contagi deriva soprattutto da persone che hanno sì i sintomi, ma perché sono entrate a contatto diretto con persone già malate. Ma in questo dato rientrano ora anche le persone intercettate da medici e pediatri, con sintomi influenzali. È un aspetto forse un po’ più complesso da far passare, ma secondo gli esperti è l’indice di una luce che si inizia a intravedere in fondo al tunnel. Ma ovviamente molto dipende da quello che succederà nei prossimi giorni.

Aumentano anche i guariti: sono 79 dall’inizio dell’epidemia. Stanno affrontando la malattia a casa 980 persone (in isolamento fiduciario). In casa di riposo ci sono 352 persone. Ricoverati nei reparti di malattie infettive 264 persone. Con la ventilazione semi-invasiva 44 persone. In terapia intensiva: 49 persone.

«Se guardiamo ai decessi, le notizie di oggi sono molto tristi – spiega il presidente Maurizio Fugatti –. Ma dimostrano soprattutto che dobbiamo continuare a mantenere alta la guardia. Dobbiamo continuare a rispettare le regole».