
Una domenica di autunno nelle trincee del Nagià Grom in compagnia dei ragazzi della Sat di Lavis. Abbiamo chiesto a tre ragazze di raccontarci le loro impressioni

Cari Lettori,
siamo Erica, Alessia ed Emma e facciamo parte dell’Alpinismo giovanile della SAT di Lavis.
Domenica 13 ottobre abbiamo partecipato ad una gita in località Nagià Grom, sopra l’abitato di Mori, dove sono presenti numerose trincee e un campo trincerato della Prima guerra mondiale.
Per l’occasione la SAT di Lavis ha chiesto la collaborazione di due appassionati di storia che fanno parte dell’Associazione Culturale Lavisana: Daniele e Andrea.
La costruzione delle fortificazioni
Arrivati sul posto, prima di partire, ci siamo fermati a guardare il panorama e Andrea ne ha approfittato per mostrarci dove si trovano le trincee e dove erano i confini tra lo stato italiano e quello austro-ungarico.
Una veloce introduzione sull’inizio del conflitto scoppiato nel 1914 ci ha fatto capire che in realtà le potenze europee si stavano preparando alla guerra già da molto tempo.
L’impero austro ungarico infatti temendo e prevedendo che un conflitto sarebbe presto scoppiato anche sul fronte italiano aveva preparato numerose e importanti fortificazioni nella zona di confine con l’Italia già dalla fine dell’800.
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Le trincee
Ci siamo poi incamminati verso il monte e abbiamo iniziato il sentiero nelle trincee che per noi ragazzi è stata la parte più interessante del percorso. La salita ci ha fatto veramente capire in che contesto ci stavamo trovando e in che situazione di disagio vivevano i soldati che presidiavano queste postazioni.
Abbiamo attraversato molti cunicoli scavati nella roccia che venivano utilizzati per la conservazione dei cibi ma soprattutto per proteggere i soldati dai bombardamenti. Questi tunnel erano scavati ad “elle” in modo che i proiettili sbattessero sulla parete e i soldati, che erano rifugiati all’interno, non venissero feriti e fossero protetti.
Abbiamo pranzato in un prato e poi ci siamo nuovamente incamminati verso il campo trincerato.
Il campo trincerato
Abbiamo apprezzato alcune costruzioni ancora visibili, seppur danneggiate: l’osservatorio che si trova in uno dei punti più alti del monte e le postazioni dell’artiglieria pesante.
Ci hanno spiegato che l’artiglieria in guerra svolgeva un ruolo fondamentale poiché effettuava continui bombardamenti per aprire varchi nei reticolati e demolire le postazioni della mitraglia e le trincee nemiche.
Poi siamo passati alla visita delle cucine. Vicino era presente anche una cisterna dell’acqua.
L’acqua era molto importante non solo per garantire un’adeguata idratazione dei soldati ma soprattutto serviva per raffreddare le mitragliatrici durante il loro funzionamento.
Per i soldati la quantità di acqua giornaliera permessa era solo di mezzo litro a testa.
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Un monumento alla memoria chiaro e accessibile a tutti
Sia le trincee lungo la salita sia il campo sono stati di recente sistemati e messi in sicurezza grazie al lavoro del Gruppo alpini di Mori e dei numerosi volontari che hanno voluto recuperare e rendere fruibile a tutti questa importante testimonianza del passato. Noi ci siamo divertite moltissimo ed è stato davvero interessante.
L’anno scorso la SAT di Lavis ci aveva portato, sempre accompagnati dai nostri esperti storici, a visitare il fronte Italiano sullo Zugna. Grazie a queste due gite abbiamo potuto confrontare due punti di vista completamente differenti ma con uno scopo comune.
Grazie per questa bellissima giornata!!!
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